Zielinski insegna calcio e il Napoli si riaccende
Il Napoli di fine 2020 era troppo brutto per essere vero. Un solo punto contro il Torino in rimonta e zero gol contro Lazio ed Inter. Un ruolino di marcia preoccupante insieme ai tanti infortuni che hanno riguardato il reparto offensivo. In tutto questo, però, c’è una luce che ieri ha brillato così tanto da illuminare e risvegliare tutto il Napoli: Piotr Zielinski. Lo slovacco da inizio dicembre è in pianta stabile sulla trequarti dopo l’infortunio di Osimhen che ha portato prima Mertens e poi Petagna a fare i centravanti. La squadra intorno faticava a girare, non trovava punti di riferimento, ma lui è cresciuto via via arrivando all’ottima prestazione di ieri.
Piotr Zielinski è un punto di riferimento del Napoli da anni. Arrivato nel 2016, si è sempre dimostrato capace di segnare e di fare assist in qualsiasi ruolo. Ha giocato moltissimo da mezzala nel 433, alcune volte addirittura come ala d’attacco al bisogno, poi da interno del 442 di Ancelotti e, infine, trequartista nel 4231 per sfruttare le sue doti offensive. Abbassarlo sulla mediana, infatti, sarebbe un delitto. Già Fabian Ruiz paga pesantemente l’arretramento e riesce a dare il 50% delle sue qualità, con Zielinski sarebbe un ulteriore spreco.
Il Napoli ha trovato il suo faro in un momento con pochissime luci e ora è pronto a riprendere il percorso in piena zona Champions League. La partita in meno contro la Juventus è un’opportunità aggiuntiva, ma non si sa quando verrà recuperata. Nel frattempo il Napoli deve sfruttare un calendario sulla carta abbordabile per le ultime quattro partite del girone di andata. Spezia, Udinese, Fiorentina e Verona sono le avversarie giuste, ma non da sottovalutare, per ritrovare punti e continuità. La vittoria netta contro il Cagliari riporta consapevolezza e morale in attesa che ritornino giocatori importanti. Gattuso, però, può sfruttare giocatori in forma come Zielinski, Lozano ed Insigne per tornare a scalare la classifica.