Zaccheroni torna a parlare dopo la caduta: “Vivo per miracolo”
Alberto Zaccheroni era stato vittima di un violento incidente domestico, che lo aveva portato ad un ricovero in rianimazione. Il forte trauma cranico aveva destato forti preoccupazioni tra gli addetti ai lavori, ma ora le sue condizioni sono migliorate. L’ex tecnico di Inter e Milan tra le altre, ha dichiarato di aver rischiato la vita al Corriere della Sera. Ecco alcune delle sue parole al quotidiano sull’incidente domestico avuto.
Le parole di Alberto Zaccheroni dopo l’operazione
La dinamica della caduta
“Mi ha trovato mia moglie Fulvia faccia a terra. Dice che ero in un lago di sangue, con la faccia a terra e un occhio fuori dall’orbita. Sono vivo per miracolo. Sono ruzzolato per otto o dieci gradini. Lei è accorsa quando ha sentito le urla. Avevo battuto la testa, può immaginare quanto spavento. Dato che c’era la cagnolina di mio figlio, si pensa che l’avessi in braccio e mi sia proteso in avanti per proteggerla dal tonfo”.
La riabilitazione
“Ho fatto fisioterapia, lavorato con logopediste. Devo ringraziare i medici e tutto il personale dei due istituti che mi hanno seguito. Sono stati straordinari. Noi spesso diamo per scontato il loro lavoro ma se cammino mentre parlo con lei, devo dar merito ai dottori”.
I deficit di memoria
Dopo le dimissioni, arrivate il 22 aprile, Alberto Zaccheroni è tornato a casa con dei deficit di memoria a breve termine e due diottrie in meno. Ecco il suo racconto.
“Ho atteso qualche giorno e poi sono andato a salutare il personale del Bufalini. Non ho riconosciuto neanche l’ospedale. A Fulvia ho detto ‘ma che posto è?’. Le infermiere mi hanno riferito che sono stato ribelle, mi agitavo e mi strappavo i tubicini. La patente? Per riottenerla dovrò sostenere dei test e ho qualche deficit di memoria a breve”.