Wallabies, la startup che scova i campioni
Aiutare le squadre a gestire meglio i propri atleti monitorando, con un lavoro di machine learning che equivale a quello di 400 osservatori, tutte le performance fisiche e atletiche. Grazie ai Big Data, fornire consulenze precise nell’ambito dello scouting e della selezione dei giocatori per il mercato, intercettando i giovani talenti dei campionati stranieri.
Sono queste le missions di Wallabies, startup che ha fatto dell’intelligenza artificiale applicata al calcio il proprio mantra, ma anche ad altri sport come il football americano, la pallavolo, il basket, l’hockey e il baseball, generando un valore aggiunto che, grazie a strumenti tecnologici sempre più precisi, hanno stimolato l’attenzione anche di club di serie A, “pioniere” dei quali è stato il Sassuolo, che già dalla fine del 2019 ha infatti puntato sulla impresa innovativa per migliorare il mercato e la programmazione delle proprie attività.
Tutto sommato, a giudicare dai progressi dell’ultima stagione, si direbbe che un ritorno efficace sul campo – e fuori – non sia mancato alla squadra di Roberto De Zerbi. Per la prossima stagione anche il Parma e il Monza in Serie B hanno avviato la propria collaborazione con Wallabies (dopo una prima esperienza positiva in Lega Pro per i lombardi presieduti da Silvio Berlusconi). Secondo un articolo recentemente apparso sul Corriere della Sera Innovazione, sembra che anche la Juventus si sia avvalsa di una consulenza della startup solo qualche settimana fa per valutare, attraverso uno studio comparato, le prestazioni di potenziali attaccanti titolari come Luis Suarez, Edin Dzeko ed Ariel Milik.
Wallabies non è “nuova di zecca”, ma conduce già da qualche anno studi approfonditi sui campioni di domani, con una provocazione: può una macchina riconoscere un talento meglio – e prima – di un osservatore “umano”? Nel 2018 la startup aveva già prodotto una lista dei più talentuosi Under23 d’Europa: oltre a giovani promettenti, ora più conosciuti nel panorama continentale, come Dani Olmo (oggi al Lipsia), Robetrt Skov (Hoffenheim) e Steven Bergwijn (Tottenham), sapete chi c’era? Victor Osimhen, neo-bomber del Napoli: sapete cosa recitava la descrizione? “Una freccia d’attacco, per il computer è la punta migliorata di più nell’ultimo anno“. Se lo dice il computer…