“Volete il mio esonero? Ditemelo in faccia”: urla e spintoni nello spogliatoio | L’allenatore italiano è su tutte le furie
L’avventura del tecnico finisce nel peggiore dei modi. Ecco cosa è successo all’interno dello spogliatoio prima che intervenisse la società.
Anche in una società di calcio, come in un’altra organizzazione, esistono delle regole, dei ruoli e delle gerarchie. In questo caso, come spesso accade, è stato il tecnico a pagare per tutti. Ma qualcosa non torna nelle modalità attraverso le quali si sarebbe consumato l’addio.
A poche ore dalla decisione irrevocabile della società infatti emergono nuovi dettagli che da un lato non faranno piacere al diretto interessato e dall’altro confermano le difficoltà di questo specifico momento.
Il tecnico si è sentito da subito in discussione. Quando guardava in faccia i propri ragazzi vedeva volti insicuri e sul campo i risultati sperati non sono mai arrivati. Facile, anzi immediato l’epilogo. La società ora dovrà cercare un nuovo tecnico per tentare una missione impossibile.
Il club naviga nelle zone basse della classifica e per ritornare a respirare serviranno prestazioni decisamente più convincenti. Al momento, senza un deciso cambio di rotta, il destino di questa importante società sembra segnato.
Primo allarme e rischio per la vita
La vicenda è nota a tutti. I disordini e la violenza sono entrati ancora una volta in campo. Fabio Grosso, ormai ex tecnico del Lione, ha veramente rischiato la vita. Le ferite sul volto del campione del mondo del 2006 hanno riempito giornali e fatto il giro del mondo.
In seguito all’aggressione di Marsiglia l’allenatore ha rimediato ben 12 punti di sutura, con il rischio concreto di conseguenze molto più gravi, come la perdita di un occhio. Una vicenda del genere, che può sembrare casuale, ha in realtà reso ancora più evidente quanto fosse difficile l’ambientamento dell’ex tecnico del Frosinone.
Quelle parole non dette: il tecnico voleva la verità
Coerenza ma anche senso di responsabilità. Fabio Grosso avrebbe preferito lasciare il Lione dopo un confronto vero, seppur acceso. Così non è stato. Secondo le indiscrezioni riportate dall’Equipe, ci sarebbero stati altri momenti di tensione all’interno dello spogliatoio. Ecco cosa è successo.
“Se pensate che sia io il problema andate a dire a Textor di cacciarmi ma prima dovete avere le palle di dirmelo in faccia. Vi chiedo solo di dirmelo prima”. Queste le parole rivolte alla squadra dal tecnico, che aveva chiesto un confronto dopo l’ennesima sconfitta. Il presidente del Lione ha confermato che il problema tecnico non sarebbe stato affrontato direttamente con i giocatori. Episodi che hanno semplicemente accelerato l’addio. Lo spogliatoio non era più con il tecnico italiano.