“Voglio allenare il Napoli ma De Laurentiis…”: la trattativa saltata all’ultimo | Mazzarri ascolta incredulo
Il Napoli non se la passa benissimo, ma le candidature per allenare la squadra partenopea continuano ad arrivare.
In casa Napoli il clima è sempre molto teso. Domenica è arrivata un’altra batosta in casa del Torino per 3-0, con il nuovo acquisto, Pasquale Mazzocchi, espulso dopo pochi minuti dal suo debutto con la maglia azzurra.
La squadra si trova al nono posto con 22 punti in meno rispetto al bottino ottenuto alla fine del girone di andata della stagione 2022-23, quella conclusa con lo Scudetto vinto dalla banda di Luciano Spalletti.
L’inizio di stagione con Rudi Garcia è stato pessimo, fra risultati deludenti e problemi con tanti giocatori della rosa, a cominciare dai due più rappresentativi, ossia Khvicha Kvaratskhelia e Victor Osimhen. Il tecnico francese sembrava il principale responsabile, ma il suo esonero non ha cambiato le cose, anzi.
Walter Mazzarri ha fatto peggio in termini di punti raccolti, con 6 sconfitte nelle prime 10 partite dal suo ritorno fra tutte le competizioni. E si torna quindi a parlare di un nuovo cambio in panchina.
Napoli, la scelta dell’allenatore
Il presidente Aurelio De Laurentiis ha raccontato più volte di come sia stato complicato trovare il sostituto di Spalletti. Già dalle prime uscite non sembrava entusiasta di Garcia e ha svelato di aver contattato altri prima di lui – come Thiago Motta.
Ora corteggia Antonio Conte, anche se l’ex Juventus e Inter non sembra intenzionato ad accettare la proposta. Al contrario del leccese c’è però chi farebbe di tutto per sedersi sulla panchina del Diego Armando Maradona. Come Fabio Cannavaro.
Cannavaro si propone: “Ma De Laurentiis non mi ha chiamato”
Intervistato da Tuttosport, l’ex Pallone d’Oro ha raccontato della sua voglia di allenare il Napoli: “Sarebbe anche ora, eh! Mi pare il caso, io sono pronto. Ma a decidere è il presidente e, onestamente, non mi sono arrivati messaggi in tal senso”.
Poi, l’analisi sulla squadra: “la situazione è molto difficile: il dopo Spalletti, tecnico straordinariamente meticoloso, non ha funzionato. E sono pesate anche le ulteriori partenze di Kim e Giuntoli. Ventidue punti in meno rispetto a un anno fa sono un’enormità”.