Vlahovic: “Partita contro il Milan affascinante. A Firenze mi amano”

Vlahovic Fiorentina

(Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

Dusan Vlahovic ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport. Il centravanti viola ha affrontato svariate tematiche tra cui la sfida con il Milan e il suo futuro.

Il nuovo Ibrahimovic

“I paragoni a me non sono mai piaciuti. Sia chiaro, è un onore essere accostati a Zlatan, ti dà anche una buona dose di responsabilità, ma un ragazzo deve sempre mantenere il suo equilibrio, perché c’è anche il rischio di bruciarsi. Nel calcio, come nella vita, servono umiltà, spirito di sacrificio, propensione di ascoltare tutti, specie chi può dare consigli e suggerimenti. Poi tocca a te restare te stesso”.

Vlahovic a proposito di Ribery

 Nel post lockdown arrivava al centro sportivo con almeno due ore d’anticipo rispetto alla convocazione. Se lo fa lui, che ha quasi 38 anni e ha vinto tutto quello che un calciatore può solo immaginare, posso mai io, giovane che deve affermarsi, restare a dormire o a guardare? No, è un lusso che non voglio permettermi. Mi ha dato fin dall’inizio tanti consigli pratici, sul campo, ma mi ha dato una mano anche fuori. Quando ero giù di morale, lui mi parlava dicendomi di non mollare. E’ stato così che ho capito cosa significhi essere un campione sul rettangolo verde e nella vita”.

Ho un contratto con la Fiorentina fino al 2023. A Firenze sto benissimo, mi amano. Sono arrivato ragazzino e mi ritrovo uomo. Ci sarà tempo e modo, più avanti, di parlare. In questo momento io sono concentrato sulle 11 finali che ci aspettano. E’ anche per il presidente che vogliamo fare punti. Sì, è vero, ci siamo sentiti. Ha una passione incredibile per il pallone”.

Vlahovic sul Milan

“Il calcio che gioca il Milan è sotto gli occhi di tutti, ma sono queste le partite più affascinanti. Non vediamo l’ora e, soprattutto, non abbassiamo la guardia. Io non sarò distratto da nulla. Il passato, tripletta inclusa, non conta più, bisogna guardare in avanti, pensando solo a migliorare. E adesso, l’unica cosa che conta è fare bene domenica. Ne siamo consapevoli tutti”.

Su Stefano Pioli

“Un grandissimo allenatore, a cui auguro di arrivare più lontano possibile in Europa League. Anche in campionato ha fatto vedere cose egregie, non è un caso che sia in corsa per lo scudetto. Ma è anche una persona di altissimo spessore umano. Quando sono arrivato a Firenze era successa da poco la tragedia di Davide: Pioli stava con noi giocatori, era come un padre”.