Vlahovic, la corazza apparentemente inscalfibile trasuda umanità
Tante, forse troppe le responsabilità addossate ad un ragazzo di soli 21 anni. Dusan Vlahovic, dal cuore serbo e dalla corazza apparentemente impenetrabile, è preso d’assalto da settimane da media e tifosi. L’ultimo triste epilogo riguarda il post partita contro il Venezia. Il numero nove è stato assaltato dal tifo viola tra insulti e fischi, tutto ciò per non aver rinnovato un contratto. Nulla di nuovo per un giovane come Vlahovic, che sole poche settimane prima si è dovuto subire i cori razzisti di un intero settore a Bergamo.
Cambiare squadra: una normalità per il calcio odierno
E dire che ormai dovrebbe essere normale nel calcio di oggi che un giocatore aspiri a nuovi obiettivi e voglia provare nuove esperienze. Il calcio di una volta non esiste più, e devono farsene tutti una ragione, nel bene o nel male. Dusan, a differenza di altri top player passati alla Fiorentina, ha sempre dimostrato rispetto e professionalità nella sua esperienza in viola. Non ha avuto comportamenti scorretti o disertato gli allenamenti come Chiesa o Bernardeschi, ha semplicemente comunicato, con largo anticipo, la volontà di cambiare squadra.
Cambiare maglia, nel 2021, ma ormai da una decina di anni, è all’ordine del giorno. Non esistono più bandiere, i sogni dei tifosi sono destinati a rimanere tali, e come ogni anno si trasformano solo in finte illusioni. Prima si capirà questo concetto, prima finiranno le delusioni per situazioni che, ormai, sono la costante normalità.
Vlahovic: uomo dal sangue gelido, ma pur sempre umano
Dagli insulti razzisti di Bergamo fino ai gridi di “traditore” a Venezia. Vlahovic ha dimostrato in questi anni, tanta umiltà e umanità, in campo e fuori. Le lacrime trattenute nel post partita contro l’Atalanta sono la conferma. “Io sono sempre sincero. Noi ragazzi venuti dal Balcani facciamo le cose più con il cuore che con il cervello”. Queste le parole del serbo pronunciate soltanto qualche settimana fa. Vlahovic è stato sincero e tempestivo nel comunicare l’addio alla Fiorentina dopo un attento periodo di riflessione.
I fischi possono essere compresi, la frustrazione dei tifosi è comprensibile. Gli insulti, però, sono infondati e dimostrano irriconoscenza verso un giovane ragazzo, che, a soli 21 anni, ha dato e continua a dare tanto per la Fiorentina.
Fischi e insulti: un clamoroso autogol per la Fiorentina?
Le tante pressioni che ora Vlahovic dovrà subirsi potrebbero prolungarsi fino alla fine della sua avventura con la Fiorentina. Tutto ciò potrebbe essere un clamoroso “autogol”. Potrebbero risentirne le prestazioni in campo, che, da quando il serbo ha deciso di non rinnovare con la viola, sono abbastanza incolori. Il classe 2000 è visibilmente scosso dalla situazione; i media, i social ed i tifosi non lasciano scampo. Servirà una doppia dose di forza mentale per affrontare questo periodo e continuare ad incantare gli appassionati di calcio come ha sempre fatto.