Vlahovic: “Haaland? Penso a me. Sul futuro vediamo in estate”

Vlahovic Fiorentina

(Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

Dusan Vlahovic si è raccontato nel corso di un’intervista a Repubblica. Le dichiarazioni dell’attaccante della Fiorentina tra presente e futuro.

Su Zlatan Ibrahimovic: “Mi ha impressionato la dedica: ‘In bocca al lupo per tutto, ti auguro il meglio’. L’ha scritta in serbo, la mia lingua. È stato unico”.

Su Franck Ribery: “Uno dei più forti degli ultimi 20 anni. Un esempio. Guardandolo, mi sono detto: ‘Amico svegliati, qui non ci siamo’”.

Su Erling Haaland: “Sarò presuntuoso ma col lavoro duro e la testa giusta posso arrivare anche io. Haaland lo guardo, cerco di capire come si muove, come finalizza. Però poi mi concentro sui miei punti forti e su quelli deboli. Non è bello per me essere alto 1 e 90 e non far gol di testa”.

Sul futuro: “Non mi piace parlare del contratto perché non siamo in una bella situazione di classifica. Commisso farà di tutto per portare in alto la squadra perché è ambizioso. In estate vediamo, sono aperto a ogni discorso con il club”.

Sul lavoro: “Ogni giorno provo qualcosa di diverso: i tiri di destro, lo stop spalle alla porta, l’uno contro uno, il dribbling. Il trucco è ripetere il movimento all’infinito. Anche Ronaldo vuole sempre migliorarsi. È la strada del campione. Con l’Inter ho sbagliato un gol e ne ho fatto prendere uno alla mia squadra. Ho vissuto un momento molto difficile. Mi sono detto che dovevo cambiare. Sono contento di aver preso uno schiaffo così grande da darmi la sveglia”.

Sui social: “Nel mondo digitalizzato si stanno perdendo i confronti umani. Quando esco con gli amici, con la ragazza, coi genitori che non vedo da tanto tempo, non ricordo un momento dove non ho preso in mano il cellulare dopo due minuti. Mi sta dando fastidio questa cosa, vorrei cambiarla. Entri nello spogliatoio e su dieci persone nove hanno il cellulare in mano. È anche colpa nostra, ognuno guarda al suo”.

Sul Fantacalcio: “Chi schiero in attacco? «Me stesso, ovvio! Milenkovic, per me un fratello maggiore, mi ha aiutato a fare l’asta e l’ho preso in squadra con Dragowski, Bonucci, Faraoni, Bonaventura, Çalhanoglu, Luis Alberto, Veretout, Cuadrado, Lautaro, Joao Pedro. Sono vicino alla vetta ma chi ha Muriel è in testa”.