Solo qualche mese fa si parlava di Dusan Vlahovic come un predestinato. Sembrava pronto a spiccare il volo e destinato alla maglia numero 9 per fare grandi cose con la Fiorentina.
Nella scorsa stagione però, dopo un inizio promettente, qualcosa si è rotto. Nel post lockdown, Vlahovic, è l’unico attaccante della squadra viola che non è riuscito ad andare in gol, fallendo tutte le occasioni. Sembrava addirittura che potesse lasciare la Fiorentina in prestito, ipotesi inizialmente archiviata ma che ora potrebbe tornare ad essere concreta.
Sabato sera, nel match contro l’Inter, il protagonista in negativo è stato proprio l’attaccante serbo. Una strepitosa partita da parte della Fiorentina macchiata dalle due clamorose occasioni di rete fallite da Vlahovic, che, se sfruttate al meglio, avrebbero portato la viola sul 4-2, ipotizzando così di poter chiudere la partita. Come se non bastasse poi, al minuto ’89, sempre lui si fa sovrastare da D’Ambrosio che va in rete per il definitivo 4-3 nerazzurro. Il numero 9 è stato l’ultimo a lasciare il campo dopo il triplice fischio, visibilmente provato, ma i tifosi non l’hanno di certo risparmiato.
Il suo profilo Instagram è stato invaso dalla rabbia e dalla frustrazione dei tifosi che hanno rivolto al serbo insulti e cattiverie che hanno portato il ragazzo a cancellare tutte le foto del suo profilo per disattivarlo.
Un insieme di cose che, a soli vent’anni, sono forse troppo pesanti da portare tutte sulle sue spalle. Tutte in una serata.
A vent’anni, probabilmente, non ci si rende ancora conto di quanto, a volte, il mondo del calcio possa essere crudele. In un attimo si può passare dall’essere l’eroe della piazza ad essere la sciagura della squadra. I tifosi, spesso, tendono a dimenticare che, dall’altra parte, ci sono esseri umani e non solo macchine da gol, per questo, al culmine della rabbia, si sentono in diritto di dire qualsiasi cosa.
Alcuni giocatori riescono ad ignorare questi fatti, altri non riescono, soprattutto a quest’età, dove troppi si dimenticano che, quando si è così giovani, si ha bisogno ancora di crescere.
Vlahovic non ha però dovuto affrontare tutto da solo: la dirigenza viola, composta da Barone, Pradè e Commisso, in un incontro con la squadra, ha voluto dedicare più tempo proprio al serbo. Le offese che ha ricevuto sono state considerate inaccettabili.
Per preservare il talento del classe 2000, e permettergli di riprendersi dalla crisi che lo ha colpito, la società sta pensando ad un prestito. L’ipotesi è quella di allungargli il contratto e tenerlo un anno lontano dalle pressioni di Firenze per avere la possibilità di esprimersi con continuità. Le offerte non mancano, l’Hellas Verona è pronto ad accoglierlo a braccia aperte.
Nel caso di partenza di Vlahovic, la Fiorentina avrebbe però bisogno di un nuovo attaccante. Il sogno resta Milik ma l’ipotesi più concreta vira su Piatek. Pradè non vuole fare un investimento di 20-25 milione ma vorrebbe ragionare su un prestito con diritto di riscatto.
Le valutazioni sono in corso e, data l’imminente chiusura del mercato, ci si muoverà sicuramente nei prossimi giorni.