Giornata di vigilia in casa Verona, Domani sera alle 20:45 gli uomini guidati da Igor Tudor scenderanno in campo nella gara valida per la 36ª giornata di Serie A contro il Milan. Dopo il successo dell’Inter nell’anticipo del venerdì, i veneti giocheranno un ruolo fondamentale in questa appassionante lotta scudetto. A poco più di ventiquattro ore dalla gara del Bentegodi, ha parlato in conferenza stampa il tecnico del Verona Tudor. Ecco un estratto delle sue dichiarazioni riportate dai colleghi di Tuttomercatoweb.
Che settimana è stata per voi?
“È stata una settimana come le altre, vissuta con concentrazione e nella maniera giusta. Per loro sarà una gara molto importante, e di conseguenza lo sarà anche per noi, perché quando ti guardano tutti vuoi fare sempre bella figura”.
Qual è la forza maggiore di questo Milan?
“Se si guarda la rosa che hanno sono al terzo o al quarto posto, questo significa che il club e l’allenatore hanno fatto un lavoro straordinario. Sono due anni che sono là, faccio i complimenti a tutti. Hanno grande corsa e fisicità, quindi dovremo essere al massimo sotto quel profilo”.
Le fanno piacere i complimenti di Lippi?
“Ho una stima enorme e un sentimento forte per un allenatore che ha fatto la storia. Mi ha portato in Italia, è stato il tecnico più importante della mia carriera: il mio modo di vedere il calcio lo devo a lui, ho appreso molto da lui. Gli voglio bene, anche se negli ultimi anni non ho avuto la fortuna di incontrarlo. È uno dei complimenti più belli ricevuti negli ultimi anni”.
Ha fatto un corso accelerato di Fatal Verona?
“Non si poteva scappare (ride, ndr). Ma per noi cambia poco, siamo focalizzati sul presente. Noi vogliamo vincere, c’è una partita da giocare, nella quale ci saranno più tensioni rispetto al solito. Anche se saranno da vivere come una normale partita di calcio”.
Si aspettava la designazione di Doveri?
“Lo stimo, ha qualità, anche se per i miei gusti è un po’ permaloso. Il rosso a Ceccherini contro il Napoli fu esagerato, prese il secondo giallo a sessanta metri dalla porta, che per me non c’era. La mia speranza è che non si parli di lui dopo la partita”.
Come si fa a tenere sempre sulla corda la squadra?
“Sono fortunato, ho giocatori forti anche mentalmente, che non vogliono mollare fino alla fine. Nel calcio si dimentica in fretta quello che hai fatto: vale per gli allenatori, ma anche per i giocatori. Quindi è giusto che uno vada sempre forte per mostrare le proprie qualità, soprattutto in partite come quella di domani. Vogliono dimostrare di essere più bravi dell’avversario, quella credo sia una motivazione fondamentale”.