Verona-Lazio 0-1, decide Milinkovic-Savic all’ultimo respiro
La partita
Finisce nell’unico modo possibile una partita giocata da Verona e Lazio senza risparmiarsi, ma anche senza impegnare mai i portieri avversari. Una vittoria, siglata da una magia di Milinkovic-Savic al 92′, imbeccato da Radu, che lascia la Lazio agganciata al treno Champions League, in una giornata in cui Milan, Napoli e Juventus, aspettando Atalanta e Roma, hanno fatto bottino pieno. Bravi gli scaligeri, come sempre ben messi in campo da Juric (sostituito dal vice Paro), capaci di atrofizzare la creatività di Luis Alberto e imbrigliare Milinkovic-Savic.
Senza un vero laterale a destra, e con Fares a sinistra non ancora al top, le fonti di gioco laziali pagano dazio. Immobile e Caicedo si sbattono in lungo e in largo, il numero 17 trova un palo clamoroso nel primo tempo, l’ecuadoriano segna una rete bellissima ma annullata dal Var per un fallo a inizio azione a pochi secondi dal via del secondo tempo. Il Verona, da parte sua, non si limita a difendere, anzi, riparte più di una volta pericolosamente. Andando, in almeno due occasioni, vicino al gol, con Lazovic nella prima parte e con Lasagna nella seconda. Da segnalare lo stato di grazia di Marusic: gigantesco anche oggi.
Il primo tempo
Sotto la pioggia del Bentegodi il match tra Hellas e Lazio si gioca subito su ritmi alti. Parte forte il Verona, ma è dei biancocelesti la prima occasione. Cross di Fares, al 4′, la spizza Immobile che libera al tiro Milinkovic-Savic sul secondo palo, ma il tiro al volo del serbo finisce di poco largo. Il pallino del gioco e il controllo della palla è in mano alla Lazio, ma la partita è decisamente caotica, specie a centrocampo. Le occasioni scarseggiano, al 18′ break di Marusic, scarico su Luis Alberto, uno-due con Caicedo ma lo spagnolo perde il tempo per calciare.
Al 23′ l’occasione migliore del primo tempo per la Lazio. Immobile raccoglie la sponda di Caicedo di testa e dai 25 metri scaglia una sassata che si stampa sul secondo palo. Cresce il Verona, che guadagna campo e al 36′ costruisce la migliore occasione: Dimarco lancia Lazovic, che si incunea tra Marusic ed Akpa Akpro, ma davanti a Reina calcia largo sul secondo palo. A fare la partita, ora, è il Verona, la Lazio fa fatica negli ultimi 30 metri contro la difesa schierata degli uomini di Juric, capaci di limitare la creatività di Luis Alberto.
Il secondo tempo
Inizia forte la Lazio, che al 47′ trova il gol del vantaggio: Caicedo si libera di Magnani, entra in area e fulmina Silvestri sul suo palo. Tutto inutile: l’attaccante biancoceleste sbraccia, il Var rileva il fallo, e il risultato resta fermo sullo 0-0. Al 56′ è il Verona ad avere la palla buona: Lasagna lanciato verso la porta difesa da Reina viene rimontato da Marusic all’ultimo istante. La partita vive adesso su un certo nervosismo, ma sempre a ritmi alti. Al 68′ Farris richiama Caicedo in panchina, al suo posto Muriqi, chiamato a scardinare la difesa ermetica del Verona. Che, al 70′, va vicino al gol con Zaccagni, liberato da Lasagna e chiuso dal solito Marusic, monumentale in difesa.
La Lazio prova ad alzare il baricentro, ma senza rendersi pericolosa. Non riesca a sfondare, e le soluzioni da fuori dei biancocelesti si spengono costantemente distanti dalla porta difesa da Silvestri. Al 75′ fuori Luis Alberto, che come sempre non la prende benissimo, e dentro Andreas Pereira. Nell’Hellas, invece, escono Zaccagni e Dimarco, dentro Bessa e Ceccherini. All’80’ Radu dalla trequarti trova la testa di Muriqi sul secondo palo, che però non trova la porta. I biancocelesti adesso alzano il baricentro, ma il Verona resiste, giocando una partita a dir poco arcigna. Senza rinunciare a ripartire, come fa all’87, trovando un calcio d’angolo che è ossigeno per i polmoni scaligeri. All’ultimo respiro, un cross di Radu trova la testa di Milinkovic-Savic, bravissimo a svettare più in alto di tutti e a battere Silvestri.