Verona, lampi di bellezza calcistica ma anche tantissimi errori
Finisce così la stagione del Verona, con uno sgambetto di quelli dolorosi al Napoli di Rino Gattuso. Un’ennesima conferma delle qualità di un gruppo che – per lunghi tratti di stagione – ha mostrato davvero trame di gioco moderne e ad alti ritmi, fino ad essere lo spauracchio delle big. A fine febbraio, il Verona di Ivan Juric vantava un bottino di ben 15 punti in 8 sfide con le prime 7 della classifica. Molti giocatori di qualità sono cresciuti esponenzialmente come Zaccagni, Barak, Ilic, Dimarco, Faraoni.
Da marzo 2021, il Verona si è lasciato andare ad un calo vertiginoso con appena 2 vittorie in 14 partite, contro Cagliari e Benevento. Forse l’eccessivo rilassamento di una squadra che, dopo le ottime prestazioni della fase iniziali del campionato, poteva sentirsi appagata. O forse il normale calo fisiologico di un gruppo in crescita che deve maturare. Juric ha giustamente applaudito l’annata dei suoi conscio che – nelle ultime due stagioni dopo il ritorno in Serie A – siano stati fatti passi enormi in avanti.
Ora il futuro del tecnico è un rebus. La società, senz’altro, punta ad una riconferma ma il biennio del 45enne ex centrocampista del Genoa non è passato inosservato. Gli estimatori non mancano e, lo stesso Juric, non ha dato segnali in un senso o nell’altro. Saranno giorni di riflessione in casa Verona con la consapevolezza che, un’eventuale permanenza del tecnico, sarebbe il primo grande colpo della prossima stagione.