Serie A

Verona, Juric: “Crotone significa tantissimo per me, forse dovevo restare”

Il tecnico del Verona Ivan Juric ha partecipato alla conferenza stampa in preparazione della partita di domenica contro il Crotone, squadra molto importante per la sua carriera.

Ecco le sue parole:

Sul valore della sfida a livello personale e per la squadra: Significa tantissimo, con me in panchina andammo in A per la prima volta. Ha tante persone a cui sono legato. Il Crotone ha il suo stile di gioco, indipendentemente dall’avversario: a volte con le grandi può andarti male, ma sanno essere molto competitivi. Giocano bene e sono pericolosi.”

Sullo spazio riservato ai giocatori: “Ringrazio sempre i miei giocatori perché c’è una disponibilità assoluta, e non è scontato. Ci sono giocatori che fanno più di quanto gli chieda, hanno tanta voglia di fare risultato e l’hanno dimostrato giocando anche fuori ruolo. Questo ci porta avanti in questo momento, c’è forte senso d’appartenenza al gruppo. Per questo motivo stiamo facendo bene. In questo momento non sto togliendo qualcosa a qualcuno, ognuno di loro ha avuto spazio. Poi noi siamo sempre un po’ al limite, e ognuno di loro ha avuto modo di farsi vedere. L’unico per cui mi dispiace un po’ è Ruegg, che sta facendo ottimi allenamenti: ma lo devo vedere ancora per dare un giudizio.”

Su una valutazione riguardo se stesso: Non so quanto valgo, sono contento di come si sta lavorando. Sugli allenatori si cambia idea molto in fretta, è un po’ diverso che con i giocatori.”

Sul ritorno di Bessa: “E’ un nostro giocatore e in questa situazione devo sfruttare tutto. Ha avuto problemi con la società in passato, voleva cambiare aria. Adesso è tornato ed è un po’ indietro di condizione, ma come con tutti se si allena bene gioca, è il mio dovere.”

Riguardo l’addio al Crotone e sulla possibilità di rimanere: “Fu un anno simile alla scorsa stagione per noi. Non avevamo comprato nessuno e stravincemmo. Il legame che ho con loro è straordinario, siamo ancora amici. L’unica squadra in cui potevo andare era il Genoa, e per me fu un richiamo troppo forte. Guardando indietro secondo me dovevo rimanere, perché avevo tutte le componenti per continuare a fare bene.”

Su Ilic e Kalinic: “Ivan è entrato male a Torino, senza riscaldarsi. Nei venti minuti del primo tempo non mi è piaciuto, poi è migliorato molto e la sua prestazione è andata in crescendo. È molto giovane ed è normale ci siano problematiche così, ma è un serio candidato per domenica. Con Kalinic hai troppa fretta, ha bisogno di settimane di lavoro. Noi lo stiamo usando per una sessantina di minuti, poi penso che Di Carmine sia entrato molto bene. Continuerò così per alzare il livello di entrambi. Mercoledì abbiamo forzato e ha fatto un po’ meno bene di La Spezia, ma continueremo a insistere perché la sensazione è che può darci tanto.”

Riguardo la partita di domenica: “Hanno preso tanti gol perché anche con l’Inter giocano alla stessa maniera, hanno questa mentalità: l’allenatore ci crede. Le partite con le pari livello sono state molto combattute. Quando arrivano le grandi subiscono un po’ di più, ma io mi aspetto una partita molto difficile. Per loro sarà molto importante, per noi è la più importante del campionato, dobbiamo approcciarla come una finale.”

Su Gunter e Magnani insieme e su Barak al centro: “In mezzo e in attacco non abbiamo molte scelte, penso che Barak giocherà più avanti anche se può fare entrambi i ruoli. Vediamo come sta Pawel, Ceccherini ha una tendinite ma è troppo importante per noi. Domani decido, e devo dire che anche questa volta Lovato ha fatto un’ottima prestazione quando è entrato.”

Sul gioco di tacco di Kalinic: “Non so lavorando su queste cose, per me è importante che il suo passaggio raggiunga il compagno, che non lo sbagli.”

Sull’errore di Faraoni contro il Torino: “Penso che stia facendo un campionato stratosferico, mi auguro che continui così, perché il rendimento di questo ragazzo rispetto a un anno e mezzo fa è incredibile. Con qualsiasi avversario, anche se domenica avrà contro Reca che è tra i più veloci in Serie A, è stato molto costante. Quando uno così fa un errore così sfortunato non gli chiedo niente, ci passo sopra. Penso sia stato sorpreso dalla traiettoria e anche un po’ sfortunato: mi dispiace un po’ perché il Torino non aveva creato niente, e stavamo controllando la partita.”

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Published by
Christian Conte