Vai in panchina fino a giugno e poi te ne vai: De Rossi è categorico | Cacciato da Trigoria senza se e senza ma
Roma tra corsa Champions League e mercato. Vince la linea Daniele De Rossi, decisione presa, prima la panchina, a giugno il divorzio.
Le due facce della stessa medaglia. Il 3-0 nel derby di Frosinone ha permesso alla Roma di tornare alla vittoria, rispondere ai successi di Atalanta e Bologna, ritornando a dei ritmi da treno Champions League.
La cura Daniele De Rossi sembra funzionare, la conferma arriva dai numeri: quattro successi in cinque partite, la Roma con chi doveva vincere lo ha fatto. E per la seconda volta con il nuovo allenatore ha mantenuto la porta inviolata, il che visto il trend giallorosso non è poco.
Ma dietro i numeri e un successo netto si celano degli angoli da smussare per l’allenatore romano e romanista. L’ampio turnover di una partita trappola incastonata nella doppia sfida contro il Feyenoord valevole per il playoff di Europa League non ha sortito danni, ma non è stata una Roma particolarmente brillante quella vista allo Stirpe. Soprattutto nel primo tempo.
Non un granché il sistema di gioco con il quale Daniele De Rossi ha approcciato all’incontro, è apparso troppo sbilanciato e poco equilibrato senza un centrocampista sin dall’inizio, un azzardo visti i seri rischi in cui è incappata una Roma che poteva andare sotto. Molto meglio nella ripresa con l’inserimento di Pellegrini, quando di fatto è stata blindata la vittoria con le reti di Azmoun e, su rigore, di Paredes.
Svilar uno dei migliori in campo
A tutto il resto ci ha pensato Mile Svilar: le sue pagelle parlano per lui, gli aggettivi utilizzati per la sua prestazione sintetizzano stato di forma e un cambio delle gerarchie: uno Svilar “decisivo”, a tratti “miracoloso”, altro che portiere di coppa.
L’estremo difensore di Anversa, un belga con passaporto serbo, è arrivato in sordina, a parametro zero dal Benfica del 2022, quasi nell’anonimato nonostante un contratto pluriennale, fino al 2027. Non era mai stato preso in considerazione, almeno fin quando Rui Patricio ha cominciato il suo show al negativo.
Cambio di gerarchie
Ecco quindi che nelle pieghe di quel derby vinto 3-0 c’è un cambio netto di gerarchie in un ruolo estremamente delicato e importante. Mile Svilar si è preso le chiavi della porta della Roma e con quel clean sheet ha dato una bella mandata, che dovrebbe aver chiuso il discorso dell’alternanza con Rui Patricio una volta per tutte.
Anche perché Rui Patricio è in scadenza di contratto, senza nessun sentore di rinnovo. Così per Svilar c’è la grande occasione di prendersi la Roma non solo nel presente, ma anche per il prossimo futuro, facendo risparmiare un sacco di soldi alla proprietà giallorossa. Al massimo potrebbe essere ceduto, creando comunque una bella plusvalenza.