USA, la nazionale young promette un grande futuro
Gli Stati Uniti hanno sempre avuto le idee chiare, nel bene e nel male, e il calcio non è da meno. La direzione intrapresa dalla federazione a stelle e strisce in vista dei Mondiali 2022 è chiara e comprensibile. Sarà una “nazionale young” quella di coach Beralter.
Una linea green, quella targata USA, che sarebbe sciocco non valorizzare, visti i talenti in divenire e la pochezza della vecchia guardia. Di molti di loro vi avevamo raccontato in uno speciale uscito ad inizio stagione.
Nazionale young che più non si può quella di coach Beralter, che nell’amichevole intercontinentale di giovedì sera in casa del Galles, ha sfoggiato in campo 12 giocatori eleggibili per l’Under 21 sui 17 scesi in campo, fra titolari e cambi. Fra di essi, dal primo minuto, pure due under-18, Reyna e Musah.
Alla fine il campo non ha regalato nessun gol, ma è arrivato comunque un pareggio positivo se si considera l’avversario, con i gallesi che sotto la guida di Ryan Giggs stanno trovando la quadra divenendo avversaria sempre temibile.
I motivi per guardare con fiducia e trepidazione al futuro sono numerosi, e spesso hanno già nomi e cognomi ben definiti. C’è Sergino Dest sulla fascia destra, uno dei talenti più promettenti in quel ruolo. Ci sono Tyler Adams e Weston McKennie a fare legna a centrocampo. Ci sono il già citato Reyna e Christian Pulisic ad inventare assist e gol. C’è Steffen in porta, che può crescere molto in uno spogliatoio come quello del City.
Con loro ci sono tanti altri giocatori ancora che nell’arco di due anni potrebbero sbocciare. E allora sì che la nazionale young statunitense sarà avversaria veramente scomoda, e potrà puntare in alto. Anche già dai prossimi Mondiali.