Finisce con una rissa violenta la partita tra USA e Messico giocata ieri notte. La semifinale di Concacaf Nations League prometteva spettacolo e scintille in campo, e così è stato fino al fischio finale. Match di grande rivalità e tensione quello tra le due nazionali, che è terminato sul punteggio di 3-0 a favore dei padroni di casa. La gara, però, è finita in nove contro nove, con ben quattro espulsioni, due per parte, per via di una rissa ingestibile, con protagonista l’ex Juventus Weston McKennie. Ecco cosa è successo.
Nel primo tempo le cose sembravano andare regolarmente, con la nazionale a stelle e strisce che stava ampiamente controllando la gara, sopra di due gol grazie alla doppietta di Pulisic (obiettivo del Milan) Al momento era stato tirato fuori un solo cartellino giallo dal direttore di gara. Nella ripresa, però, gli animi si sono scaldati ancor di più e la situazione è pian piano degenerata.
Al 69′ le prime focose scene, con Balogun che viene atterrato da un fallo killer di Cesar Montes, che è stato successivamente espulso. Da lì è partito il parapiglia generale, con McKennie protagonista. Rissa furente tra le due squadre, con l’ex centrocampista bianconero che era uno dei più caldi e alla quale è stata anche strappata la maglia poco prima di essere espulso dall’arbitro. All’uscita dal campo il numero 8 statunitense ha fatto il numero 2 con le dita, per segnalare i gol fatti dalla sua nazionale fino a quel momento, ed ha baciato lo stemma sulla maglietta.
Dopo le scene da far west viste a metà del secondo tempo, la gara tra USA e Messico finisce con quattro espulsioni totali. Il match si è concluso sul 3-0 per gli Stati Uniti, ma sono arrivati altri due cartellini rossi sul finale di gara. Il primo sventolato per il messicano Arteaga, e il secondo per l’esterno del Milan (ora tornato al Barcellona dopo il prestito) Sergiño Dest. Quest’ultimo e McKennie salteranno la finale di Concacaf Nations League.