“Uno per tutti, tutti per uno”: storia di un romanzo azzurro
Il Napoli oggi è superiore a chiunque altro sotto ogni punto di vista: fisico, tecnico e mentale. Ad impressionare, più di ogni altra cosa, è la sua capacità di adattarsi alle esigenze di ogni singola partita. Ma a far notizia è la compattezza, il fare gruppo, in ogni occasione…
“Uno per tutti, tutti per uno”: storia di un romanzo azzurro
Cosa lascia il rotondo risultato di La Spezia? La sensazione è che il Napoli abbia acquisito una prerogativa delle squadre più grandi: la consapevolezza. Consapevolezza figlia di un discorso più ampio. Il gruppo di Luciano Spalletti ha interiorizzato i momenti della partita. E lo ha confermato sul terreno di gioco del “Picco”. Il Napoli ha vinto 3-0 e ha segnato i primi due gol approfittando di due disattenzioni degli avversari che pure hanno giocato un discreto primo tempo. Così si comportano le grandi squadre, le squadre dominanti.
La banda Spalletti è inattaccabile: perché gioca meglio, è molto più forte di ogni concorrente, non ha tentennamenti, sbaglia quasi mai e quando gli accade sa subito rimediare. E anche perché tra le inseguitrici non ce n’è una che trasmetta la sensazione di poter vincere dieci partite di fila, in modo da poter approfittare dell’eventuale calo partenopeo. Di compattezza si parlava. Questo è l’aspetto che più di tutti oggi salta all’occhio, e che ormai riveste il mero estetismo a tinte azzurre di un nuovo carattere razionale e non più solo artistico. Una bellezza che balla, che non si culla in sé stessa, ma anzi si valorizza quando è capace di votarsi all’efficacia. E alla condivisione.
Il famoso motto dei quattro moschettieri è chiaro e non lascia dubbi: Uno per tutti e tutti per uno. Si sente ormai dappertutto affermare che per raggiungere risultati serve costruire una squadra, un team, come ciò fosse una cosa nuova. Forse si sta semplicemente affermando, finalmente, la una consapevolezza più generalizzata che da soli, individualmente, egoisticamente possiamo fare poco di importante nella nostra vita, perché sempre abbiamo bisogno del rapporto con gli altri. Una squadra serve sempre, una squadra aiuta ad ottenere risultati, una squadra si può costruire. Basti vedere il cioccolatino del georgiano per il collega goleador nigeriano. Gesto da letteratura romantica. Una squadra così è polifonica. Un Napoli da uno per tutti. E tutti per uno.