Ultras Salerno in rivolta: “Distanziati, senza striscioni: non si può”
Gli ultras della Salernitana in rivolta, contro le nuove decisioni del Governo di riaprire gli stadi al 50% della loro capienza e con il distanziamento sociale.
Questo il comunicato della Curva:
“Riparte un nuovo campionato, un’avventura affascinante, una stagione che ci vedrà impegnati nella massima serie, difficile ma carica di significati. Comincia una nuova stagione ma NOI, GLI ULTRAS di Salerno, a queste condizioni, NON CI SAREMO. Prendiamo atto delle restrizioni alla capienza dello Stadio Arechi. Recepiamo le modalità di accesso e fruizione dei gradoni che siamo stati abituati ad occupare in una certa maniera. Siamo consapevoli del momento storico e rispettosi delle normative di prevenzione. Tuttavia, nostro malgrado, riteniamo di non poter snaturare il senso stesso della nostra esistenza, volta unicamente al Sostegno ed alla Difesa della Nostra Città attraverso la squadra che la rappresenta ed alla maglia che portiamo cucita addosso.
Non possiamo assecondare le limitazioni imposte delle Autorità preposte e pertanto riteniamo che, fin quando esse stesse saranno in vigore, il nostro posto sarà lontano dalla curva, sebbene il cuore lì sia rimasto dall’inizio di questa storiaccia. Distanziati, seduti, senza bandiere e striscioni: no, proprio non si può. A queste condizioni la nostra presenza non ha alcun senso. Ultras è una cultura, una visione, una predisposizione. È la forgia delle idee di un movimento che ha attraversato il tempo e lo spazio. Uno stile di vita vissuto incessantemente in prima linea, mettendoci la faccia, accettandone le conseguenze. Le regole del gioco le conosciamo, mai tollerate e sempre combattute. Mai abbiamo cercato clemenza. Mai nessuna assoluzione. Semplicemente in questo momento siamo noi a chiedere del sano buon senso.
Non si comprende perché in altre nazioni si stia tornando alla normalità con settori pieni e solo in Italia vi siano queste regole assurde. Non si comprende perché con il GREEN PASS debba esistere comunque un distanziamento. Non tolleriamo i posti assegnati come fossimo al cinema o al teatro. L’augurio è che in fretta non ci sia più bisogno di limitazioni. L’auspicio è che i divieti lascino spazio alla normalità. Per il momento, proprio non possiamo far finta di nulla, e pertanto – a profondo malincuore – continuiamo a star fuori dallo stadio. Continueremo a star fuori dallo stadio ma non rinunciamo a lottare per riprenderci il nostro posto. Se l’intenzione è quella di eliminarci non avrete vita facile”.