Ultime Genoa – Il fantasista del Grifone, Junior Messias, racconta in un’intervista il suo trascorso al Milan, dettato da troppe pressioni, e la gioia ritrovata nella squadra ligure.
Passato nell’ultimo mercato estivo dal Milan alla corte di Alberto Gilardino, Junior Messias sta vivendo una nuova esperienza da protagonista con la maglia del Genoa. Club che recentemente ha riscattato in automatico il calciatore, dopo il raggiungimento minimo di presenze stagionali. In un’intervista rilasciata ai taccuini de Il Secolo XIX, il fantasista brasiliano ha affrontato diversi argomenti, soffermandosi sul trascorso in rossonero, dettato da troppe pressioni, e sulla gioia ritrovata al Grifone. Di seguito, le sue parole:
“L’entusiasmo che ho trovato qui è stato importante: abbiamo quasi 28 mila abbonati, è il record di tutti tempi. La cosa principale, però, è stata la voglia di tornare a giocare con gioia. Al Milan non è che non hai gioia di giocare, sei al top del top, però lì mi sono reso conto di scendere in campo per non sbagliare. Sono stato criticato in quel periodo e se mentalmente ti concentri su quello alla fine poi sbagli. Volevo tornare a essere quello del Crotone e ho pensato che il Genoa potesse permettermi di tornare a essere quel giocatore lì“.
“All’inizio ho faticato un po’. L’infortunio di quest’estate con il Milan sembrava una cosa più semplice ma il fastidio non andava via e ogni volta che il ritorno sembrava vicino poi ero costretto nuovamente a fermarmi. Con la Roma credevo che fosse finalmente iniziata la mia stagione: esordio e gol dopo pochi minuti. Poi è arrivato un altro stop. Sono stato bravo mentalmente a tenere duro e a non mollare“.
Il calciatore del Genoa, Junior Messias, continua l’intervista al quotidiano: “Quando sono venuto qui ho parlato con il club e ho detto che volevo tornare a giocare con gioia. L’impegno e l’atteggiamento da parte mia ci sono sempre stati ma a volte serve qualcosina di più a livello mentale per far sì che le cose vengano in maniera naturale. Sono contentissimo di aver fatto tutte le mie esperienze. Non riesco ancora a vedermi come un giocatore che può diventare l’idolo di qualcuno. C’è chi ti vede come una stella ma io non mi percepisco così. Alcune cose, poi, le sto capendo dopo. Solo ora, quando riguardo i video del Milan e dello scudetto che abbiamo vinto, mi emoziono e mi rendo conto di aver fatto una cosa importante“.
“Il mio ruolo ideale è quello che ho fatto contro il Torino: un po’ mezzala un po’ attaccante. Poi è chiaro, quando firmi un contratto dai la disponibilità a giocare ovunque, soprattutto per i tifosi. Quando sono arrivato qui mi sono emozionato vedendo lo stadio pieno con tifosi che ti vogliono bene. Quando passai dal Crotone al Milan mi è caduto il mondo addosso: molti tifosi hanno protestato per il mio passaggio in rossonero, dal web arrivò anche qualche minaccia. Ora, invece, quando incontro i sostenitori del Milan mi ringraziano: c’è il riconoscimento del lavoro che ho fatto lì“.
Messias conclude su Gilardino: “Il mister dopo la partita con il Toro ha detto una cosa importante: abbiamo chiuso in crescendo. Nelle altre partite questo non è successo e abbiamo perso un po’ di punti. Credo manchi solo questo, la squadra difende bene e il gol lo trova quasi sempre“.