Alessio Cerci è sempre stato considerato un talento. Fin dalle giovanili della Roma. Lasciata, però, la maglia della Primavera giallorossa, ha girovagato tanto, non riuscendo mai a convincere del tutto.
Un’abitudine, quella di cambiare continuamente casacca senza lasciare traccia, che sembrava dover sparire dopo la sua esperienza al Torino. In granata, infatti, agli ordini del suo mentore Ventura, ha dato vita a un biennio pieno di soddisfazioni di squadra (Europa League) e personali (convocazione in Nazionale).
Sembrava, però. Sì, perchè lasciata Torino, Cerci ha ricominciato a girovagare. Atletico Madrid, Milan, Genoa, Hellas Verona, Ankaragucu e, infine, la Salernitana. Tutte esperienze durate circa una stagione. Tutte esperienze incolore. Perfino quella di Salerno, nonostante ritrovasse come allenatore il suo mentore e nonostante la categoria inferiore, la Serie B.
A 33 anni, dunque, ha deciso di accettare di fare un ulteriore passo indietro. Cerci, infatti, ha firmato con l’Arezzo, squadra militante in Serie C. Un contratto di durata triennale che, magari, potrebbe mettere fine al suo ‘nomadismo’.