UEFA: via il FFP, ci sarà il salary cap. Sistema di sanzioni con retrocessione
La più grande riforma dei controlli finanziari del calcio europeo in una generazione si fermerà alla creazione di tetti salariali in stile americano per frenare la spesa delle squadre, ma attuerà regole che difficilmente fermeranno i club più ricchi del continente dall’acquistare i migliori talenti e vincere i trofei più ambiti. Lo sostiene il New York Times, in un articolo nel quale sostiene che la UEFA, ha trascorso più di un anno a svolgere trattative con un gruppo rappresentativo di club d’élite su un nuovo modello per sostituire le cosiddette regole del fair play finanziario, il meccanismo di controllo dei costi che per un decennio ha cercato di limitare le spese delle squadre come parte di uno sforzo per promuovere la concorrenza.
UEFA, le riforme per sostituire il FPF
Le spese dei club non potranno superare il 70% delle loro entrate, un regolamento che sembra annacquato – secondo il NYT – rispetto al rigido tetto salariale che era stato a lungo sostenuto dal presidente della UEFA, Aleksander Ceferin. Il Presidente infatti ha parlato per almeno cinque anni dell’imposizione di limiti salariali come un modo per affrontare il crescente divario di ricchezza del calcio europeo.
Le regole saranno aggiunte al libro delle regole UEFA dopo un voto del suo consiglio esecutivo il 7 aprile. Saranno anche rinominate, con la UEFA che cercherà di allontanarsi dal F.F.P., o fair play finanziario, e adottare invece un titolo più prosaico: regolamenti di sostenibilità finanziaria.
Nonostante l’obiettivo della sostenibilità, i cambiamenti delle regole possono rafforzare la crescente egemonia delle ricche squadre inglesi, che beneficiano non solo delle più alte entrate televisive nazionali nel calcio globale, ma anche dell’accesso alla ricchezza di alcuni dei più ricchi proprietari nello sport. Nella scorsa stagione di Champions League, due squadre inglesi si sono incontrate in finale per la seconda volta in tre anni.
UEFA, i nuovi regolamenti: ecco i limiti da rispettare
Alcune squadre, in particolare quelle sostenute da ricchi proprietari abituati ad immettere il proprio denaro nell’acquisto di campioni per le loro squadre, avevano voluto che il limite fosse fino all’85%. Altri, compresi diversi club tedeschi, i cui bilanci sono tipicamente tenuti sotto controllo da un sistema in cui i membri mantengono una quota di maggioranza nella proprietà, hanno sostenuto un limite ancora più basso.
Per permettere alle squadre di adattarsi ai nuovi regolamenti, le nuove regole saranno imposte nel tempo: i club potranno spendere fino al 90% delle loro entrate prima che questa cifra venga portata al livello permanente del 70% entro tre stagioni. Secondo le regole proposte, le squadre possono in determinate circostanze avere la flessibilità di spendere fino a circa 10 milioni di dollari oltre il rapporto, a condizione che abbiano bilanci sani e non abbiano violato i regolamenti in precedenza.
Le sanzioni della UEFA per chi non rispetta il FFP e salary cap
C’è stata anche poca chiarezza sull’attuale meccanismo di sanzioni: con il nuovo sistema, la UEFA avrà il diritto di imporre sia sanzioni sportive che finanziarie per i trasgressori delle regole, comprese le multe, la minaccia di espulsione e, per la prima volta, un’opzione per la retrocessione delle squadre tra le tre competizioni che gestisce attualmente. Una squadra in Champions League, per esempio, potrebbe essere retrocessa all’Europa League per una violazione delle regole finanziarie.
Un’altra misura potrebbe anche includere la riduzione di punti secondo il formato rivisto della Champions League e dell’Europa League: a partire dal 2024 tutti i partecipanti saranno inseriti in una singola classifica durante la prima fase della competizione. E i regolamenti richiederanno anche un maggiore controllo degli accordi di sponsorizzazione in mezzo alle affermazioni che alcune squadre hanno beneficiato di accordi gonfiati con aziende legate ai loro gruppi di proprietà.