La stagione 2022/23 del campionato di Serie A, verrà ricordata soprattutto per i processi subiti dalla Juventus per l’utilizzo “improprio” delle plusvalenze. Un fenomeno che da anni è intrinseco nel mondo del calcio ma che solo da quest’anno si è deciso di punire, prima, e poi normare. Ragion per cui la UEFA ha ufficialmente vararo una nuova norma per il Fairy Play Finanziario con cui si modifica il trattamento contabile delle plusvalenze ai fini dei conti per il FPF. A renderlo noto è stata la stessa federcalcio continentale con un comunicato rilasciato a seguito della riunione del Comitato Esecutivo.
“Il Comitato Esecutivo UEFA ha approvato alcuni importanti emendamenti al Regolamento Licenze per Club UEFA e Sostenibilità Finanziaria che entreranno in vigore il 1° luglio 2023 – questo ciò che si legge nel comunicato – La nuova normativa definisce il trattamento contabile da seguire in merito all’ammortamento del tesseramento del calciatore e in caso di operazioni di scambio di calciatori”.
“L’ammortamento del cartellino del giocatore sarà limitato a cinque anni. Al fine di garantire la parità di trattamento di tutti i club e migliorare la sostenibilità finanziaria. In caso di proroga del contratto, l’ammortamento può essere ripartito sulla durata del contratto prorogato. Ma fino ad un massimo di cinque anni dalla data della proroga. Tale modifica non limiterà il modo in cui operano i club (va a dire i club che sono autorizzati dai loro organi di governo nazionali a concludere contratti con i giocatori per un periodo superiore a cinque anni possono continuare a farlo). E non si applicherà retroattivamente alle operazioni di trasferimento che sono già avvenute.”.
“Per quanto riguarda le operazioni di scambio di calciatori, il regolamento precisa che spetta alle società valutare se un’operazione sia qualificabile come permuta. Nel qual caso dovrà essere contabilizzata in linea con i principi contabili internazionali. Questo approccio mira a dissuadere che le operazioni di trasferimento avvengano con il solo intento di gonfiare artificialmente i profitti del trasferimento piuttosto che per scopi sportivi. È richiesto che i revisori dei club confermino la corretta applicazione dei requisiti contabili descritti e segnalino eventuali discrepanze in caso contrario”.