Il centrocampista dell’Udinese, Walace, si è raccontato nel corso di un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport. Ecco le sue dichiarazioni.
Sulla sensazione di recuperare palloni per la squadra:“Mi piace, la squadra respira, togli un’azione offensiva all’avversario”.
Sulla sua fisicità e i contrasti con gli avversari: “A volte mi viene da ridere in campo, quando succede. Qualche avversario si arrabbia pure. Poi finisce lì. Entro duro, ma sono timido. Pensi che mi vergogno a chiedere una maglia, a volte, però, la chiedono a me”.
Sulla flessione di rendimento della squadra: “Non so cosa sia accaduto, ma credo che un calo capiti a tutti. Le assenze di Becao e Deulofeu hanno pesato e “Beca” dietro è il numero uno. Abbiamo trovato qualche difficoltà nel fare la partita. Ora è arrivato il bel risultato di Empoli nel momento giusto. Dobbiamo dare continuità se vogliamo sperare nell’Europa”.
Sull’offerta del Flamengo e la scelta di restare a Udine: “In estate volevo andar via. Mia moglie Camila stava per partorire due gemelli. Sentivo la famiglia lontana in ritiro. Ho 4 figli maschi ora. La proposta del Flamengo era allettante e non è facile dir di no a un club storico, alla possibilità della Libertadores. Ma penso di aver fatto la scelta giusta. Amo la Serie A, più della Premier e l’Italia come paese. Mi piace troppo”.
Sul possibile ritorno in Brasile: “Io faccio il mio, sarebbe un piacere enorme tornarci”.
Sul ragazzo che lo ha estratto dalla macchina nell’incidente di ottobre: “Vorrei che quel ragazzo che mi ha estratto quella sera dalla macchina venisse a presentarsi da me. Vorrei rivederlo e ringraziarlo”.