Udinese, Thauvin: “Tornare in Ligue 1? Vi dico cosa penso”

L’attaccante dell’Udinese, Florian Thauvin, ha rilasciato alcune dichiarazioni in un’intervista, parlando del proprio passato calcistico. Il calciatore francese ha parlato anche in chiave futura, dicendo la propria su un possibile ritorno in Ligue 1.

Giunto in Serie A nella sessione di mercato invernale del 2023, Florian Thauvin sta vivendo un ottimo periodo di forma presso la corte dell’Udinese, oggi guidata da Gabriele Cioffi in panchina. In questa stagione, l’attaccante campione del Mondo con la Francia nel 2018 ha collezionato fin qui 28 gare ufficiali di campionato. Il suo bottino personale parla cinque reti e tre assist. In un’intervista rilasciata ai microfoni di TNT Sports, l’ex calciatore del Marsiglia e del Tigres ha rilasciato alcune dichiarazioni sul proprio periodo.

Florian Thauvin ha anche parlato delle esperienze calcistiche passate, dicendo inoltre la propria su un possibile ritorno in futuro in Ligue 1. Di seguito, le parole dell’attaccante dell’Udinese: “La Ligue 1 per me è un campionato importante. Sono francese e non sono lontano dai 100 gol in Ligue 1, quindi sì, mi piacerebbe tornare per raggiungere questo obiettivo. Ma è anche vero che mi sono aperto ad altre possibilità. Ora… perché non restare in Italia ancora un po’?“.

Udinese, Thauvin: “Addio al Marsiglia? Ecco com’è andata”

Nel corso dell’intervista a TNT Sports, Florian Thauvin è tornato indietro nel tempo, raccontando l’ultimo periodo difficile trascorso al Tigres, in Messico. Il calciatore dell’Udinese: “Ho attraversato momenti davvero difficili negli ultimi due anni con il Tigres, in Messico. Ma poi ho fatto molta strada. Ora, mentalmente, sono in grado di affrontare le sfide e di uscirne più forte. Ciò dimostra che il duro lavoro ripaga sempre“.

Florian Thauvin conclude l’intervista, soffermandosi sull’addio al Marsiglia, club dove il transalpino ha giocato per 8 stagioni: “Sono stato all’Olympique de Marsiglia per otto anni e ho firmato con il Tigres nell’aprile 2021, ma ero libero di farlo già da gennaio. Penso che la questione contrattuale sarebbe dovuto essere risolta molto prima. Non a gennaio, ma un anno o due prima. Ecco perché ho finito per prendere quella decisione, sono rimasto un po’ deluso dall’atteggiamento del consiglio. Ho raggiunto un punto di rottura e fatto una scelta di cui non mi pento, ma sicuramente non è stata delle migliori. La situazione si trascinava. Avrebbe dovuto essere gestito meglio da Jacques-Henri Eyraud. Avremmo dovuto trovare una soluzione in quel momento, anche se penso che fosse già troppo tardi“.