Udinese, ricorso per il turno a porte chiuse: le motivazioni
Udinese porte chiuse – L’Udinese ha scelto di ricorrere in appello dopo la decisione di far disputare alla squadra un turno a porte chiuse.
Il Giudice Sportivo ha squalificato per un turno il Bluenergy Stadium dopo i cori razzisti di una parte dei tifosi dell’Udinese all’indirizzo di Mike Maignan nel match contro il Milan.
Dunque, i friulani giocheranno a porte chiuse la sfida di sabato 3 febbraio contro il Monza. Ma la società non ci sta e decide di presentare ricorso alla Corte d’Appello Federale.
Udinese, ricorso contro il turno a porte chiuse: “Vogliamo tutelare la nostra gente”
Sul proprio sito internet, l’Udinese comunica il ricorso: “Udinese Calcio, dopo un’accurata analisi degli atti ricevuti in giornata, ha deciso di presentare reclamo alla Corte Sportiva d’Appello Nazionale FIGC contro la decisione del Giudice Sportivo della Lega Serie A di sanzionare il club con una gara interna da disputarsi a porte chiuse in seguito agli episodi verificatisi nel corso della partita contro il Milan”.
Nello specifico, vengono riportate anche le parole di Franco Collavino, direttore generale dei bianconeri: “Abbiamo riflettuto a lungo nella giornata di oggi sul presentare reclamo o meno. Dopo una lettura scrupolosa degli atti, però, abbiamo maturato la consapevolezza di dover procedere in tal senso per salvaguardare la reputazione del nostro club, storicamente multietnico, e l’impegno dimostrato nel perseguire i colpevoli e contro le discriminazioni. Al tempo stesso, vogliamo tutelare anche la nostra gente, tradizionalmente corretta, ingiustamente pregiudicata da un provvedimento che colpisce l’intera tifoseria a fronte di inqualificabili comportamenti di pochi.
Udinese Calcio, da anni, crede nel tifo sano e, come club, abbiamo investito per primi nella sperimentazione di tecnologie per il riconoscimento facciale, testate al Bluenergy Stadium in occasione della finale degli Europei Under 21 2019, che aiuterebbero i veri tifosi a non essere lesi da condotte individuali illecite”.