Udinese-Fiorentina vale per “sognare” la colonna sinistra
Come arrivano le squadre
Alle 15, alla Dacia Arena, l’Udinese affronta la Fiorentina, per una partita che in palio mette poco più dei tre punti. A pari punti – 25 – dopo 23 giornate di campionato, la quota salvezza è a portata di mano per entrambe, mentre l’Europa è praticamente irraggiungibile. E allora, Udinese-Fiorentina diventa il match per puntare alla colonna sinistra della classifica, premio simbolico a una stagione diversamente deludente. Le due squadre arrivano da risultati diversi ma prestazioni comunque confortanti. La Fiorentina contro lo Spezia ha vinto e convinto, l’Udinese ha recuperato dallo 0-2 contro il Parma portando a casa un buon punto. Tra le curiosità del match, Udinese e Fiorentina sono le due squadre che segnano meno sugli sviluppi di calcio d’angolo: 1 gol a testa. La Fiorentina, inoltre, non perde contro i friulani da ben 9 partite: 6 vittorie e 3 pareggi.
Udinese
L’Udinese è ancora alle prese con tante defezioni, ma anche qualche novità di formazione. “Non c’è un undici ben definito ma di sicuro domani faranno parte della partita sia Molina che Makengo, non ci saranno invece Ouwejan e Deulofeu, che non verranno convocati. Per Deulofeu speriamo di averlo mercoledì”. Così il tecnico dei bianconeri, Luca Gotti, ieri ai microfoni di Udinese Tv. Davanti a Musso dovrebbero esserci Becão, Nuytinck e Samir. Molina e Lasrsen sulle fasce, con Arslan e Walace ai fianchi di De Paul. Davanti, toccherà a Nestorovski affiancare Lllorente, salvo sorprese dell’ultim’ora.
Fiorentina
La situazione in casa Viola, invece, è decisamente più lineare. Cesare Prandelli metterà in campo una formazione speculare a quella del collega Gotti: 3-5-2. Con Milenkovic, Pezzella e Quarta, sempre più leader della difesa, davanti a Dragowski: linea collaudata e solida. Venuti e Biraghi confermatissimi sulle fasce, dalle loro discese passa una bella fetta della pericolosità offensiva della Fiorentina. In mezzo, dopo aver acceso la luce contro lo Spezia, torna Castrovilli, rigenerato dalla panchina, con Amrabat, chiamato a una reazione dopo qualche prestazione incolore, e Pulgar. L’altra notizia lieta è il ritorno di Ribéry, a quasi un mese dall’ultima apparizione: al suo fianco, ovviamente, Vlahovic, diventato cecchino affidabile ed infallibile.