Trentalange: “Orsato in tv? Esperimento andato bene”

Trentalange: “Orsato in tv? Esperimento andato bene”

(Photo: Getty Images)

Alfredo Trentalange, presidente dell’AIA, ha commentato l’intervento in tv dell’arbitro Daniele Orsato. Le sue dichiarazioni ai microfoni di Radio Anch’Io Sport in merito anche alle innovazioni che attendono il calcio italiano: “Orsato non è sicuramente la persona che gli altri pensano: lo immaginano come un duro in campo. L’umanizzazione degli arbitri lo faranno rivalutare in positivo. Gli dò un voto molto alto. Sarà così tutte le domeniche? È un po’ presto per dirlo, ieri è stato un momento importante ma ora dobbiamo fare un’analisi e riflettere su effetti collaterali e controindicazioni. È stato un buon inizio, i messaggi sono passati. Noi non siamo bravissimi a comunicare ma penso che se si trasmette l’aspetto più umano e sensibile dell’arbitro è meglio per tutti”.

Sulla sala VAR centralizzata: “Io considero positivo questo sforzo che la Federazione sta facendo per avere una sala VAR che porterà a fare cultura e formazione. Avere un centro porta ad avere uno scambio di idee, noi faremo di tutto per accelerare il processo della VAR anche in Serie B dove è un’assoluta necessità”.

Sul VAR a chiamata: “Noi daremo alla FIFA e all’IFAB la disponibilità ad un eventuale sperimentazione. È presto dire i termini e i tecnicismi per questa innovazione ma noi diamo disponibilità ad innovare”.

Sul rigore ai danni di Calabria in Roma-Milan: “Capisco che la cosa più difficile sia l’uniformità, è quasi un’utopia. Noi cerchiamo una solidarietà tecnica, oggi si può contestare la regola. Piede su piede è sempre calcio di punizione diretta e l’ammonizione ma poi è una cosa difficilissima da valutare in campo”.

Sui limiti di età: “Noi abbiamo vissuto con sofferenza il fatto che Rocchi avrebbe potuto continuare ad arbitrare. Avremmo avuto due arbitri agli Europei, credo che il limite d’età vada rivisto calcolando tutte le variabili”.

Sugli arbitri donne: “Quantificarlo non è facile, siamo indietro e ci stiamo attrezzando. Nel Comitato internazionale c’è una donna, c’è tutto un movimento che va messo in moto. Noi ci dobbiamo attrezzare per dare più formazione e sostegno alle donne che si stanno dimostrando all’altezza. Credo e spero che ci sia una grande accelerazione anche in questo, sempre facendo riferimento al merito. Tempi? Il mio sogno è riuscirci nel giro di due anni”.