Torna in campo dopo lo stop per doping: clamoroso in Serie A | L’esito del ricorso è pronto
Countdown per l’esito dei ricorsi in Serie A per i casi di doping. Si va verso un clamoroso ribaltone almeno in una circostanza.
L’unica buona notizia per Paul Pogba, di questi tempi, è arrivata dalla richiesta presentata dai legali del centrocampista della Juve di rinviare l’udienza al Tribunale nazionale antidoping prevista per lo scorso 18 gennaio: una richiesta accolta. Che protrae il processo per il francese almeno di un mese: non c’è una data calendarizzata anche se tutto dovrà essere stabilito entro il 15 febbraio.
È l’unica buona nuova per il Polpo transalpino: così i suoi legali hanno più tempo a disposizione per mettere in piedi una difesa che gli faccia seguire un altro percorso di un destino già segnato: 4 anni di squalifica, almeno questo è quello che ha richiesto l’accusa, la pena massima.
Pogba è stato trovato positivo al DHEA dopo la prima partita della nuova stagione, in quell’Udinese-Juventus 0-3 dove peraltro l’ex Manchester United non è sceso in campo nemmeno un secondo. Le controanalisi hanno confermato la positività.
La Juventus, ovviamente lo ha sospeso in via cautelare con una conseguenza non irrilevante, il minimo dello stipendio, molto ma molto meno degli otto milioni di euro annui pattuiti, fino al 30 giugno 2026, quando andrà a scadenza. A meno di clamorosi colpi di scena, la forte sensazione è che Pogba con la maglia della Juventus non si vedrà mai più.
Serie A, un altro caso doping da risolvere
Non c’è solo un caso doping, comunque, in questa Serie A un po’ così quest’anno. È durato pochissimo il ritorno nel massimo campionato nostrano di calcio da parte del Papu Gomez, squalificato dopo la positività a una sostanza proibita rilevata poco prima del Mondiale in Qatar.
Il Monza per il momento si è schierato dalla parte dell’argentino campione del mondo, ben conscio della situazione prima del suo tesseramento: ha creduto alla versione del giocatore e a quel presunto sciroppo per la tosse appartenente a suo figlio.
Papu Gomez, un destino diverso da Pogba?
Casi simili ma non uguali quelli di Pogba e del Papu: Paul spera di evitare i quattro anni di stop che metterebbero a serio rischio la sua carriera, Alejandro è stato colpito da due anni. Da qui qualche percentuale in più del sudamericano rispetto all’argentino.
Un’altra grande differenza sta nella data, in questo caso certa nella quale il Papu saprà il suo destino. “C’è un’udienza il 12 febbraio, quindi speriamo. Poi nel giro di 2-3 giorni si saprà, non dipende da noi”. Così parlò Galliani al riguardo. Nell’ambiente brianzolo serpeggia una certa fiducia per l’esito dell’appello presentato dagli avvocati del calciatore argentino, non a caso l’argentino si sta già allenando, come mostrato sui social. Palla alla giustizia.