A mercato concluso, il direttore sportivo del Torino Davide Vagnati fa il punto della situazione. In conferenza stampa parla a 360 gradi della campagna acquisti, di ciò che è stato e di ciò che è mancato.
È un Davide Vagnati a 360 gradi, quello che parla in conferenza stampa. L’analisi riguarda la campagna acquisti del Torino, cominciando dalla questione centrocampo e da un profilo in particolare: “Non c’è rammarico per il centrocampista che non è arrivato. Abbiamo provato a prendere Praet, lo avrei voluto, io sono innamorato non solo del giocatore ma anche del ragazzo, lui voleva venire al Torino, ma non è stato un problema né economico, né di nessun altro tipo, è stata una scelta legittima del Leicester di non far partire il giocatore“. Il ds sottolinea: “Siamo comunque soddisfatti del mercato. Le risposte sul campo danno poi l’effettivo valore del lavoro che uno fa, ci sarà tempo e modo quindi per dire se il lavoro è stato buono“.
Nessun confronto con l’anno scorso: “Non mi piace dire se siamo più forti adesso o se lo eravamo l’anno scorso, mancherei di rispetto a chi c’era l’anno scorso che hanno fatto bene. Noi abbiamo grandi speranze e aspettative su alcuni ragazzi e spero che si possa continuare con molti di questi giocatori anche in futuro, cambiare tanto non mi piace“. Oltre a Praet, un altro giocatore ha provato a tornare: “Brekalo voleva tornare al Torino, ha fatto di tutto per tornare ma non era corretto riprenderlo e non per questioni sportive. Noi volevamo tenerlo l’anno scorso. Come linea noi teniamo chi vuole restare. Quest’anno non penso che si ripeteranno altri casi Brekalo, degli 8 giocatori che sono arrivati quest’anno 3 sono in prestito con diritto di riscatto“.
È ormai definitivamente rientrato il caso Lukic: “Lukic rimane ed è un giocatore importante, ha sempre dimostrato con i fatti di tenere al Torino. E’ arrivato che era un ragazzino, è diventato un giocatore che ci da tanto sia dentro che fuori dal campo. Diciamo che ha avuto un colpo di sole dovuto al caldo. Ora è tutto rientrato, ed è stata bella anche la risposta della squadra a Monza. Ora stiamo parlando con il procuratore per il rinnovo, ha il contratto in scadenza nel 2024 ma per noi è un giocatore importante. Cercheremo di trovare un accordo“.
Un altro innesto importante è Perr Schuurs: “Schuurs è un ragazzo che abbiamo seguito, è stata una trattativa difficile perché c’erano anche altre squadre che lo volevano prendere. Ha i parametri fisici per diventare un giocatore di livello importante, poi sta a lui lavorare, mettersi a disposizione. Lui voleva venire al Torino e ha fatto di tutto per venire al Torino e non è una cosa scontata perché era un giocatore che era importante restare“.
Così come Radonjic, che sta impressionando: “Radonjic è praticamente nostro, c’è l’obbligo di riscatto. L’idea Radonjic è nata un paio di mesi prima di prenderlo. E’ un giocatore forte che ha buttato via un po’ il suo talento, qualche passaggio l’ha avuto. Prima di prenderlo ci ho parlato molto, lui voleva venire al Torino e me l’ha dimostrato tagliandosi di tanto l’ingaggio. Nonostante all’inizio avessi avuto delle referenze non positive sul giocatore, alla fine ci siamo convinti a prenderlo“.
Altra questione spinosa, quella del portiere: “L’anno scorso ho visto un po’ troppo accanimento nei confronti di Milinkovic-Savic che era al primo anno da titolare. Quando affidi la porta a un portiere che non ha mai giocato è normale che vai incontro a qualche punto di domanda, Vanja penso che l’anno scorso abbia fatto un buon campionato, ci dai poi tanto anche dal punto di vista della gestione della palla e delle uscite“.
Infine, una battuta sul suo futuro: “Sono molto contento di essere qua al Torino, di aver un po’ cambiato l’inerzia delle ultime stagioni che non sono state stagioni belle. Mi piacerebbe continuare al Toro perché vedo che ci sono grandi margini di miglioramento, sono una persona che dorme poco la notte per trovare dalle soluzioni, voglio cercare di fare qualcosa di importante per questa società e per il presidente che ha messo tanti soldi nel Torino. Di indispensabile nella società, oltre ai tifosi e alla storia, è qualcuno che metta i soldi, noi per fortuna ce l’abbiamo“.