Il tecnico del Torino, Ivan Juric, ha commentato in conferenza stampa il match contro la Sampdoria, valido per la 14a giornata di Serie A. Ecco le sue dichiarazioni, riportate da TMW.
Che risposte ha avuto dalla squadra?
“La partita mi è piaciuta: la Samp è venuta a uomo, era normale una gara del genere. Abbiamo lottato e gestito, è stata anche una partita un po’ sporca ma è naturale”.
Radonjic ha bisogno di fiducia?
“Ne ha tanta da parte mia, come tutti. Anche tu hai bisogno di fiducia…(ride, ndr). E’ un giocatore che sta lavorando per eliminare i limiti che non gli hanno permesso di esprimersi, ha certe caratteristiche che altri non hanno”.
Come commenta il campionato del Torino?
“I 20 punti sono tanta roba, anzi tantissima roba. La squadra è nuovo, abbiamo caratteristiche diverse ma i ragazzi hanno partecipazione al lavoro allucinante. Vogliono crescere ed eliminare i difetti, mi dà tanta fiducia”.
Un punto sugli infortunati
“Schuurs lussazione, speriamo che non si operi ma lo stop sarà lungo. Lukic non voleva fermarsi a Bologna e ha rischiato, ha dimostrato grande attaccamento alla maglia: alcuni si risparmiano per il Mondiale, lui non ci sarà a Roma. Vediamo la caviglia di Pellegri, pensavo ce la facesse e adesso vediamo se sarà pronto per domenica”.
Come spiega gli alti e bassi?
“Il dispendio più grande è mentale: posso trovare mille limiti, ma abbiamo un atteggiamento pazzesco. Dopo Milan e Udinese non siamo riusciti a ricaricarci, quando non siamo a mille perdiamo con chiunque. Oggi ho rivisto una squadra che non ha rischiato nulla, capiva i momenti della partita e la squadra mi è piaciuta molto”.
La gente crede in questa squadra.
“C’era delusione dopo la Juve…Questa piazza non esploderà: sarà un percorso diverso, vedremo cosa si farà in futuro. Ora dobbiamo ritrovare stabilità societaria, non perdere i tanti soldi che il presidente ha perso. Il mio lavoro è portare al massimo e dare a lui una spinta, cercando di crescere. Ho molte soddisfazioni dai ragazzi, dobbiamo essere extra soddisfatti. Mi dispiace che si percepisca poco le cose di buono che stiamo facendo”.