Torino, ora la retrocessione spaventa e Cairo sbotta (ingiustificatamente) contro l’arbitro

Torino, ora la retrocessione spaventa e Cairo sbotta (ingiustificatamente) contro l’arbitro

(Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

Piove sul bagnato in casa Torino. Ieri pomeriggio è arrivata una sonora lezione da parte del Crotone, ultimo in classifica. Un 4-2 senza replica dove, dopo la prima frazione di gioco, i granata hanno ceduto all’entusiasmo dei pitagorici sotto la nuova guida di Serse Cosmi. La situazione del Torino è ancor più delicata e, in attesa di recuperare le due gare contro Sassuolo e Lazio, la classifica dice terzultimo posto con 20 punti, a -2 dal Cagliari 17esimo nelle prima ‘piazza salvezza’. Uno scontro diretto dove il Torino, rimaneggiato a causa dei contagiati Covid, ha avuto le peggio sprofondando nell’incubo della retrocessione. A fine partita Cairo ha attaccato duramente il direttore di gara Guida, per le gestione di Crotone-Torino

“Tutti hanno visto cos’è accaduto. Tre episodi su tre piuttosto evidenti giudicati sempre e comunque ai danni del Toro. Senza nemmeno andarli a verificare al Var, in nessun caso. Direi che i fatti si commentano da soli, anche nella scia di quanto accaduto nelle ultime settimane”. Parole dure che, inevitabilmente, vengono acuite dalla controversia aperta per il non-rinvio di Lazio-Torino. L’ambiente è teso a causa di una stagione maledetta che, sventuratamente, sembra non voler raddrizzarsi. I tre episodi che hanno fatto infervorare il presidente granata, senz’altro, riguardano il rigore assegnato al Crotone e due possibili situazioni da penalty per la squadra di Nicola.

La proteste di Cairo, non abbastanza per giustificare il tracollo

Il risultato però appare più che giusto, così come il rigore concesso ai pitagorici. Seppur la posizione di Ansaldi sia molto ravvicinata, così come sembra esserci una lieve spinta sul colpo di testa di Messias, il braccio dell’ex Inter e Genoa è molto largo, convincendo sia arbitro che VAR a decretare il tiro dal dischetto. Gli altri due episodi incriminati, ovvero la spinta di Luperto su Izzo, così come il presunto fallo di mano di Simy, sono casi dubbi che, senz’altro, potevano portare ad interpretazione diversa, secondo la discrezionalità di un altro arbitro con altro metro di giudizio. Tuttavia, è un argomento troppo povero. Il Torino non è mai apparso in giornata, nonostante i due gol segnati e il momentaneo pareggio di Mandragora nel primo tempo. Il Crotone, per tutti i 90′, dà l’idea di avere una verve diversa, una determinazione ed un gioco differente rispetto al Torino. Non è abbastanza attaccarsi alle decisioni arbitrali, il risultato è giusto e a questo Toro serve altro, molto altro, se vuole ancora giocare in Serie A. Rivendicare due presunti rigori per il Torino non basterà, né alla squadra né a Cairo.