Torino, la gioia di Gineitis: “Mi ispiro a De Jong, il Toro un sogno”
Il Torino ha trovato, probabilmente, l’ennesimo gioiello da far brillare nel nostro campionato. Gvidas Gineitis, centrocampista classe 2004, è il nuovo talento da monitorare in casa granata. L’esordio a San Siro in Coppa Italia contro il Milan ha ufficialmente presentato all’Italia le qualità tecniche del giovane mediano.
Torino, le parole di Gineitis
Intervistato da Gazzetta.it, Gineitis ha parlato della sua avventura al Torino e delle emozioni vissute negli ultimi giorni. Queste le sue dichiarazioni.
Sull’esordio a San Siro: “Andiamo al campo per l’allenamento prima di partire per Milano, il mister mi si avvicina. Juric mi dice: ‘Giva, domani a San Siro giochi tu’. E io riesco appena a dire… ‘Cosa?’. Da quel momento non riesco a pensare ad altro, mi tremano le gambe: il giorno dopo avrei esordito contro il Milan in uno stadio enorme e contro quei calciatori che, fino a pochi mesi prima, avevo visto solo in televisione“.
Il giovane prosegue: “Dopo le parole del mister, ci alleniamo ma nella mia testa penso continuamente: ‘Domani gioco contro il Milan, contro il Milan!’. La sera, a Milano, in albergo, in camera non riesco a dormire. Ci penso sempre. Il giorno della partita, dopo l’allenamento, arriva Juric e mi dice: ‘Gioca come sai, come fai in allenamento. So che farai bene’. La sera, quando entriamo a San Siro, mentre siamo sul campo per il riscaldamento, vedo migliaia di tifosi in uno stadio così grande. Nello spogliatoio, tutti, dal mister a Rodriguez, mi dicono di stare calmo. Nel tunnel torno sereno: vedo da vicino i giocatori del Milan, come Giroud o Theo, che guardavo solo in tv. In campo i primi dieci minuti sono difficili, mi tremano le gambe. Poi è andata“.
Sulla Spagna e su Juric: “Quando mister Juric mi ha chiamato, mi ha fatto vedere come posso diventare un giocatore della prima squadra. In Spagna mi sono divertito tanto e adesso Juric si fida di me: spero che continuerà ad essere sempre così“.
Sul rinnovo di contratto: “È un sogno, sono felice del rinnovo: ho firmato perché il Toro è un grande club che fa crescere i giovani. Se fai bene in Primavera, qui poi giochi in prima squadra. Io in campo sono molto rispettoso: se i mister mi dicono di fare una cosa, io lo faccio“.
Sulla Lituania: “A 16 anni è stato difficile lasciare la Lituania per trasferirmi in Italia, a Ferrara. Ricordo che mia mamma Sandra pianse molto, e anche io ho pianto tanto. Poi è passata, e mi sono fatto tanti amici tra Ferrara e Torino“.
Sull’idolo: “È Frenkie de Jong del Barcellona: mi alleno per assomigliargli“.