Nella storia dell’umanità le dittature non hanno mai avuto una conclusione felice. E così anche nel calcio. La Juventus, padrona assoluta della Serie A degli ultimi nove anni, era in cerca del decimo scudetto, il quale, salvo miracoli, rimarrà un sogno proibito. Troppi stop, troppi passi falsi e troppi infortuni. I ricordi più freschi rimandano alla partita contro Porto e il Benevento.
Adesso, l’unico obiettivo concreto è quello di assicurarsi un posto in Champions League. Pirlo, confermato dalla società bianconera in vista della prossima stagione, dovrà riuscire a tenere unita la squadra dopo le spiacevoli vicissitudine che sono venute a galla questa settimana. Ovvero la squalifica a Buffon arrivata dopo mesi, la positività al Covid di Bonucci e Demiral e, dulcis in fundo, la festa tra le mura di casa McKennie a cui hanno partecipato sia Dybala che Arthur. I tre festaioli non sono stati convocati per la partita di oggi: “Ho preso io la decisione, la società ha fatto il resto. Nel calcio sono sempre successe queste cose ma non era il momento di farlo, per quello che succede nel mondo, ancora più che in squadra. Dovrei alzare la voce? Non è quello che risolve i problemi, fuori dal campo i giocatori sono liberi di fare quel che vogliono, nei limiti delle regole. Si alza la voce in campo, fuori sono grandi e vaccinati”, queste le dichiarazioni di Pirlo. L’allenatore juventino non ha da compiere grosse scelte, la formazione è pressoché fatta. Tra i pali andrà Szczęsny, risultato negativo al Covid; difesa a tre con De Ligt, Chiellini e Alex Sandro; sulle fasce laterali di centrocampo viaggeranno a sinistra Chiesa e a destra Cuadrado, mentre al centro rivedremo Danilo adattato a mediano, Bentancur e Ramsey; in attacco ci sarà il tandem Morata–Ronaldo.
Anche l’anno del Torino è stato caratterizzato da un continuo interrompersi, infatti ora la situazione classifica è preoccupante: il Cagliari è nei pareggi, così come la Serie B. Prima della pausa nazionali, il Torino è stato nel giro di pochi giorni sia in Paradiso che all’Inferno. In Paradiso c’è stato grazie alla clamorosa rimonta nei minuti finali contro il Sassuolo, mentre è passato negli abissi infernali con la sconfitta contro la Sampdoria per uno a zero. Il Toro metterà in campo i suoi uomini migliori, nonostante dovrà fare a meno di Singo, fuori ancora per due settimane. A difendere la porta granata ci penserà Sirigu; la retroguardia sarà formata dal trio Izzo-Buongiorno-Bremer; linea di centrocampo a cinque formata da Ansaldi, Rincon, Mandragora, Baselli e Murru; come terminali offensivi giocheranno Sanabria e capitan Belotti.
La Serie A ritorna con un super sabato e il derby della Mole darà il suo contributo per renderlo ancora più sfavillante. Gli operai contro gli imprenditori. Il ceto medio contro la borghesia. Insomma, gemelli diversi. E la diversità è già garanzia di spettacolo.