Torino, Juric conferenza: “Ad Empoli per vincere. Su Sanabria…”
Oggi si è tenuta la conferenza di mister Ivan Juric alla vigilia di Empoli-Torino, gara valida per la 31ª giornata di Serie A, in programma domani sabato 6 aprile alle ore 20:45.
Oggi venerdì 5 aprile si tiene la conferenza stampa di mister Ivan Juric alla vigilia di Empoli–Torino, gara valida per la 31ª giornata di Serie A. Dopo l’ultimo periodo sottotono, la formazione granata approda in terra toscana, reduce da due vittorie consecutive in campionato, rispettivamente contro Udinese e Monza. Successi che mantengono accese le speranze dei tifosi in chiave Europa, oggi distante sei lunghezze. Domani sera, i ragazzi del tecnico croato affronteranno gli azzurri decisamente arrabbiati, poiché reduci da quattro sconfitte consecutive. Vietato dunque abbassare la guardia. D’altro, una terza vittoria di fila incrementerebbe non poco l’entusiasmo generale della piazza, in vista del rush finale di stagione.
Torino, Juric in conferenza stampa
Sulle ultime gare
“Siamo solidi e facciamo buone prestazioni, dobbiamo continuare così. A volte vinciamo e a volte no, ma siamo giusti già da diversi mesi. La classifica è sempre giusta. Quando non segni vuol dire che ti manca qualità, a volte non ottieni massimo. Non ci sono rimpianti se non gli infortuni: non puoi fare niente, capitano. Ma è un rammarico“.
Sui rischi di domani
“Li ho visti dal vivo a San Siro. La differenza tra noi e loro è minima, dipende tutto dal lavoro e dalla voglia di migliorarsi. A San Siro hanno fatto bene, sarà difficile e si giocherà sui dettagli“.
Sugli assenti
“Mancherà Gineitis, che è una cosa seria. Il resto della squadra è in ottima forma, abbiamo fatto un’altra settimana giusta. Dobbiamo dimostrare di essere mentalmente e fisicamente pronti“.
Sulle condizioni di Sanabria e Zapata
“Sanabria dopo le cure si è ripreso bene, ha fatto un’ottima settimana. Zapata ha la continuità dei grandi, cura sempre il suo corpo e li vedo bene“.
Sul finale di stagione
“Tutto parte dagli allenamenti, non è che fai un discorso e poi sistemi. Bisogna sempre andare forti, in partita serve fare ciò che si è provato. Dobbiamo essere sempre sul pezzo, ma mi sembra un Toro maturo: anche nelle difficoltà siamo sempre tosti. Il lavoro sulla testa si crea con il tempo e con gli allenamenti per poi portarlo in partita“.
Sulla propria esperienza al Torino
“Mi sento molto evoluto. Ho affrontato situazioni diversamente rispetto al passato. Non è solo il campo e tattica, anche altre situazioni che prima non avevo. Non so cosa mi porto dietro da questa esperienza. Faccio fatica a dirlo al volo. Ho ancora tutto contrastante“.
Sull’obiettivo Europa
“Bisogna far felice la gente, questa è la cosa che mi porta avanti. E quando non riesci a farlo, è meglio togliersi. Stiamo facendo bene, ci sono tanti giovani che prima non avevamo e si lavora bene. Poi si vedrà. Ora voglio vincere a Empoli e giocare così, l’obiettivo è quello. Manca l’ultima pazzia di spingere forte e ottenere un risultato che tre mesi fa mai avrei pensato“.
Sui primi tempi della squadra
“Sono molto soddisfatto del Toro. Ricordo i 140 gol presi in due anni, i giocatori che lottavano per salvarsi: è per questo che dico che la differenza è poco tra un traguardo importante e lottare per non retrocedere. Il dato è da un lato positivo, ma dall’altra puoi pensare che ci manchi la panchina più lunga per ottenere qualcosa in più. Già domani è una sfida molto pericolosa, basta poco per cambiare questa serietà: se due o tre giocatori non remano dalla stessa parte, poi diventi fragile come tre o quattro anni fa nonostante una rosa molto importante“.
Sulla finale persa di Coppa Primavera del Torino
“Hanno fatto la partita giusta, meritano complimenti. Il problema dei nostri giovani è come impostarli bene: il passo tra Primavera e prima squadra è enorme, c’è un abisso tra i nostri allenamenti e i loro. Ciò che fanno Atalanta e Juve è fantastico con l’Under 23. Abbiamo tanti giocatori interessanti come Dellavalle che domina in tutte le partite, ma deve farsi le ossa e trovare soluzioni per farlo crescere. In tanti possono diventare giocatori nostri, magari non subito“.