In una Serie A che deve ancora trovare le proprie precise gerarchie di forza, a guardare tutti dall’alto con sorpresa ma soprattutto merito c’è il Torino di Paolo Vanoli, una delle squadre partite meglio in questo primissimo inizio di stagione.
Il Torino va e viaggia spedito. La vittoria di ieri per 2-3 contro il Verona nell’anticipo serale della 5ª giornata di campionato ha consegnato la vetta solitaria (per quanto momentanea) alla formazione Granata, ora primi in classifica a 11 punti.
Un inizio di stagione davvero importante per il Torino, e non era affatto scontato. L’estate di mercato non è stata delle migliori, con il club piemontese che ha dovuto dire addio a due big come Alessandro Buongiorno e Raoul Bellanova e senza averli adeguatamente sostituiti. Scelte dirigenziali che hanno creato malumore tra l’ambiente, ormai da mesi fortemente in contrasto con il Presidente Urbano Cairo.
Uno scontro tra tifo e proprietà che prosegue, ma i tifosi del Toro possono esaltarsi con le prestazioni della squadra e dell’impatto notevole di Paolo Vanoli, scelto per il dopo Ivan Juric dopo la grande stagione in B col Venezia e culminata con la promozione. Il tecnico classe 1972 ha plasmato il suo Torino su un solido 3-5-2 cercando da subito un’identità di gioco certamente non innovativa ma efficace e propositiva.
Il Torino di Vanoli è una squadra che rispetto al recente passato difende in modo più aggressivo e più alto, e punta ad una riconquista veloce del pallone. E rispetto all’era Juric, Vanoli ha diminuito la verticalità per costruire un Toro più di manovra e di palleggio, e che ha molte più armi per fare male.
I risultati anche prestigiosi si sono già visti come il 2-2 contro il Milan a San Siro nella prima giornata o la vittoria casalinga per 2-1 contro l’Atalanta. Un centrocampo dinamico che grazie all’esponenziale crescita di Samuele Ricci e alle sue linee ed ordine ha acquistato sicurezza, anche grazie al talento tecnico di un Ivan Ilic reinventato mezzala boc to box e con licenza di inserirsi e di segnare. In un 3-5-2 resta poi fondamentale l’apporto dei quinti di centrocampo, che devono nel gioco di Vanoli allargare il campo e farsi trovare nella posizione ideale per mettere cross verso le punte.
A destra il nuovo titolare dopo la partenza di Bellanova è Valentino Lazaro, chiamato ad imporsi finalmente ad alto livello e che è già a quota 2 assist in stagione. A sinistra manca ancora un vero padrone, con il neo arrivo Borna Sosa che dovrà battagliare con la concorrenza di Vojvoda. A funzionare poi è un attacco che ha già trovato conferme in un super Duvan Zapata. La punta colombiana classe 1991 non cede al passare del tempo, e si è calato perfettamente nel nuovo contesto rimanendo un ariete da aria di rigore (2 gol in campionato per ora) ma anche un ottimo partner per i colleghi offensivi.
Ieri a Verona si è rivisto un Sanabria in grande forma (al netto dl rigore sbagliato dopo il gol del vantaggio), e un Che Adams che si sta rivelando un colpo da svincolato non banale, e un’arma in più a partita in corso ma non solo. Resta da registare una solidità difensiva che ancora qualcosa concede (solo due clean sheet con Venezia e Lecce), ma il Torino di Vanoli funziona e convince e il sogno Europa puo davvero diventare realtà in questa stagione.