Torino, Giampaolo è un diesel. Ambire all’Europa si può

Torino

(Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

Il campionato del Torino di Marco Giampaolo non è partito con il piede giusto. Due sconfitte in due partite e una partita posticipata a causa della situazione in casa Genoa. Il debutto al Franchi contro la Fiorentina ha visto i granata soccombere per 1-0. Invece, nella seconda uscita gli uomini di Giampaolo hanno dovuto affrontare la corazzata Atalanta, uscendone con un 2-4 in favore dei bergamaschi.

La scelta di Marco Giampaolo alla guida della squadra è un segnale di rottura rispetto alle precedenti gestioni tecniche. L’ex allenatore di Milan e Sampdoria ha una certa idea di calcio. La filosofia del calcio di Giampaolo è come una macchina a diesel. Perché si concretizzi, essa ha bisogno di tempo affinché i calciatori ci si acclimatino dentro.

Oggi, il Torino, abbandonata la difesa a tre dell’era Mazzarri, si presenta in campo con un 4-3-1-2, il modulo funzionale al gioco che intende esprimere il tecnico di Giulianova. Infatti, nell’ultimo giorno di mercato il Torino ha acquistato un trequartista: il bosniaco Amer Gojak, classe 1997, proveniente dalla Dinamo Zagabria.  Sempre sul gong del mercato al Torino è arrivato dalla Sampdoria Federico Bonazzoli. L’intero calciomercato dei granata è stato, per così dire, conforme alla scelta in panchina di Giampaolo. In questo senso si spiegano gli arrivi di Rodriguez dal Milan, di Murru e Linetty dalla Sampdoria, ma anche le trattative, poi saltate, per Andersen, Torreira e Ramirez. Innesti di qualità, che già conoscono la metodologia di lavoro dell’allenatore e quegli automatismi specifici. Con la conferma dei pilastri della squadra, su tutti quella del capitano Belotti e di Sirigu, il club di Urbano Cairo può puntare ad una stagione di buon livello. Ambire all’Europa è legittimo per questo Toro.