Torino da Champions… se ci fosse ancora il Golden Gol
Ci aveva creduto ancora il Torino e, malauguratamente, ancora una volta viene rimontato da situazione di vantaggio. Allo stadio Diego Armando Maradona, finisce 1-1, dopo l prodezza di Insigne nel recupero. Il Torino conclude il suo 2020 in modo ‘drammatico’, con l’ultimo posto in classifica. Sono già 3 punti di distanza dalla safety zone, occupata dallo Spezia. Limitando l’analisi alla semplice trasferta campana, è impossibile non complimentarsi per l’orgoglio tirato fuori dagli uomini di Giampaolo, tuttavia, la classifica non ha pietà, e non può lasciare spazio ad elogi. La situazione resta molto delicata e, queste settimane di stacco, dovranno obbligatoriamente portare a profonde riflessione. Cè un dato curioso che, inevitabilmente, rende l’idea delle fragilità dei granata. Il Torino, infatti, in merito alle rimonte subite, mostra una statistica incredibile.
La banda del tecnico ex Milan, sventuratamente, ha perso ben 23 punti da situazioni di vantaggio, vedendo gli avversari ribaltare il risultato. Torino campione di rimonte… subite. Ma, ancor più incredibile, è notare come, se ci fosse una realtà parallela in cui vigesse ancora il Golden Gol (il primo che segna vince, regola abolita nel 2004, ndr), il Torino avrebbe ben 8 vittorie in più e, consequenzialmente, 20 punti in più in classifica. I granata infatti, sarebbero a quota 28, al terzo posto, a +1 sulla Roma.
- Torino-Atalanta 2-4, primo gol Belotti (+3)
- Torino-Cagliari 2-3, primo gol Belotti (+3)
- Sassuolo-Torino 3-3, primo gol Linetty (+2)
- Inter-Torino 4-2, primo gol Zaza (+3)
- Torino-Sampdoria 2-2, primo gol Belotti (+2)
- Juventus-Torino 2-1, primo gol N’Koulou (+3)
- Torino-Bologna 1-1, primo gol Verdi (+2)
- Napoli-Torino 1-1, primo gol Izzo (+2)
Il totale, come anticipato, indica ben 20 punti in più per i granata. Un problema di mentalità? Certamente non di approccio sembrerebbe, dato che i granata in 9 match su 14 sono andati in vantaggio per primi. Addirittura, se si considerano anche le partite contro Lazio e Udinese, il Torino era riuscito a rimontare due complesse situazioni di svantaggio. Cosa manca dunque al Torino? Troppa distanza da quello che “si poteva raccogliere” e quello che, poi, è stato effettivamente raccolto. Una forbice ampia che, in preda allo sconforto e alla contestazione, oscura anche quel poco di buono, creato dalla squadra di Giampaolo. Saranno feste di riflessione per i granata, in attesa di un 2021 dove si possa dare una svolta, ad una stagione che sta assumendo contorni sempre più grigi.