Urbano Cairo ha rilasciato alcune dichiarazioni: dal sogno di diventare il presidente del Torino ad alcune decisioni arbitrali che, a suo avviso, hanno penalizzato i ragazzi di Ivan Juric.
Il presidente del Torino, Urbano Cairo, è stato presente all’evento Orientamenti 2023. In tale occasione, l’imprenditore piemontese ha rilasciato alcune dichiarazioni, come il sogno di possedere il club granata. Di seguito, le sue parole: “Sognare di diventare il presidente del Torino è stato bellissimo. Un grande sogno perché intanto io avevo i miei genitori che erano grandi tifosi del Toro. In qualche modo, diventando presidente, ho realizzato il loro sogno: di far tornare questa squadra non dico ai vecchi fasti, perché il Toro ha avuto momenti irraggiungibili oggi, però è molto emozionante, anche oggi. Per il Torino non voglio parlare di sogni, ma di obiettivi: quello di quest’anno è fare meglio dell’anno scorso. Nella mia presidenza abbiamo avuto due settimi posti: mi rendo conto che per i tifosi, facendo il paragone col Grande Torino o con quello degli anni Settanta, si possa fare di più. Io voglio farlo, senza crearci alibi“.
Il presidente del Torino continua, soffermandosi su alcune decisioni arbitrali che, a suo avviso, hanno penalizzato i ragazzi di Ivan Juric: “Siamo stati penalizzati in maniera incredibile, ho visto una statistica che dice che negli ultimi tre campionati abbiamo avuto 220 eventi sfavorevoli contro 50 favorevoli, compresi rigori contro, gol convalidati che non erano buoni. Ti tolgono 7-8 punti in campionato: l’anno scorso ce ne mancavano 3 per l’Europa“.
“Ho sentito ieri Mazzarri, gli ho fatto l’in bocca al lupo. Sono rimasto molto legato a lui, ci sentiamo ancora: è una persona molto in gamba, un ottimo allenatore, che ha fatto benissimo in tante realtà, dalla Reggina alla Sampdoria per arrivare al Napoli. È un allenatore di qualità, molto volitivo: gli voglio bene“.
“Mi è dispiaciuto molto dell’esonero di Longo dal Como. Lui è stato con me in Primavera e poi in prima squadra, subentrando proprio a Mazzarri. Lo seguivo, facevo il tifo per lui, anche perché al Como ci sono alcuni miei ex giocatori. Mi è molto dispiaciuto, gli ho scritto per dirgli di farsi coraggio, ma è stato un peccato anche perché era sesto con una partita in meno“.