Un pianista dagli occhi di ghiaccio, immerso nell’oscurità. Un musicista le cui melodie sono spesso impercettibili, ma che risultano fondamentali per una straordinaria sinfonia. Ciò che rappresenta Kai Havertz, dal punto di vista tattico, è un qualcosa che va al di la di moduli e schieramenti, e che raramente riesce ad essere valorizzato come meriterebbe. Egli è letteralmente la modernità applicata al calcio, vale a dire la fusione di più compiti che, uniti in un’unica figura, generano un ruolo del tutto nuovo. La capacità di attaccare gli spazi si fonde con l’intelligenza ed il posizionamento, in un mix che fa dell’imprevedibilità e della completezza le sue caratteristiche regine, e che rendono il giovane tedesco una figura altamente difficile da contrastare in campo.
Il 2021 di Kai Havertz è certamente caratterizzato dallo straordinario successo in Champions League, che porta la sua elegante firma. La rete realizzata al Manchester City in finale è la fotografia della sua giovane carriera, ed il suo movimento armonico sulla palla di Mount risponde pienamente alla domanda “Qual è la sua utilità?”. Oltre alla vittoria della “coppa dalle grandi orecchie”, Havertz si è portato a casa anche la Uefa Super Cup, a coronamento di un lavoro tanto importante quanto ingrato e fuori dai riflettori. Lo score della passata stagione ammonta a 9 reti e 9 assist in 45 presenze, in un ruolo estremamente complesso da interpretare, ma dove la sua presenza è spesso risultata decisiva. Haverz è infatti una vera e propria scintilla di caos nella metà campo avversaria, e, sebbene spesso non segni, la sua presenza ed i suoi movimenti sono in grado di rompere gli schemi di qualsiasi avversario.
Nella stagione attuale i numeri sembrano essere simili, ma con potenzialità maggiori. A quasi metà dell’annata in corso, il tedesco ha realizzato 4 reti e 3 assist in 14 presenze stagionali, in un Chelsea più completo e con maggiori possibilità di rotazione. Thomas Tuchel è infatti bravissimo a gestire la rosa, in quanto permette a tutti i giocatori di alternare riposo e momenti di protagonismo. In nazionale Havertz ha sempre goduto di una grande considerazione, sia da Low che dal nuovo CT Hans Flick, risultando essere molto spesso fondamentale per i meccanismi tattici dei teutonici.