36 anni. Proveniente dal Benfica. Si occuperà a 360 gradi della gestione calcistica della Roma. Un dirigente, dai molti, considerato un vero e proprio avanguardista. Il portoghese Tiago Pinto è il nuovo General Manager dell’AS Roma. Il dirigente ha superato una selezione lunga e approfondita, da parte della proprietà targata Friedkin, durata circa tre mesi. Come anticipato, la sua sarà una visione a 360 gradi. Per tal motivo, il nuovo dirigente giallorosso prenderà in mano, altresì, la supervisione della progettazione inerente al settore giovanile. Perché il portoghese, oltre ad essere un esperto delle gestione calcistico-aziendale, ha dimostrato di avere un certo fiuto per i campioni. Basti menzionare tre dei suoi colpi più importanti: Ruben Dias, Ederson ed un certo Joao Felix.
Tiago Pinto si insedierà ufficialmente, nell’organigramma giallorosso, dal 1 gennaio 2021. Tuttavia, l’ex manager del Benfica, arriverà da subito a Roma, di modo da avere un quadro preciso della situazione e, consequenzialmente, farsi trovare pronto al via del nuovo corso. Tiago Pinto dovrebbe aver firmato un contratto di tre anni, a circa 1 milione più bonus. Cifre non distanti da quello che era il profilo dell’ex ds Petrachi. Il portoghese può vantare una Laurea in Pedagogia, nonché un Master in Risorse Umane. Nei prossimi giorni, verosimilmente, la sua fase di studio, non potrà che appoggiarsi alle già importanti figure strategiche di Morgan De Sanctis e Bruno Conti. Nella sua filosofia, la “squadra” di lavoro dovrà comporsi da pochi ma efficaci collaboratori. Il mantra del portoghese è uno: generare valore tramite i giovani talenti. Scouting accurato e, contestualmente, varie fasi di sviluppo e crescita dei prospetti del futuro.
Il dirigente portoghese affonda le radici, del suo bagaglio di esperienze, nella totalità della visione sportiva. Infatti, prima di assumere la carica di Direttore Generale del Benfica nel 2017, Tiago Pinto ha guidato la sua polisportiva, risultando efficiente anche nelle società di basket, futsal, pallavolo, pallamano e hockey a rotelle. Un uomo del dialogo e della sinergia che, come anticipato, fonda l’aspetto tecnico sullo sviluppo di una colonna portante, di natura giovane e futuribile. Al tempo stesso, però, il manager non tralascia gli aspetti relativi al brand e alla reputazione del club, mediante la cura del patrimonio infrastrutturale. Non inteso meramente in termini di stadio, bensì di una folta strumentazione di lavoro che parta dall’imponenza del proprio centro sportivo che, nella visione di Pinto, deve fornire tutto ciò che occorra ad un professionista. Così parlava, nel mese di agosto, ai microfoni di Sky Sport: “Abbiamo investito tanto nelle infrastrutture e continueremo a farlo. È l’idea del nostro presidente, che da subito ha lavorato sui centri di allenamento. È anche una questione di immagine del club: bisogna spendere per allenatori e giocatori, ma mai dimenticare le infrastrutture. Il nostro principio è che un giocatore arrivi qui e pensi solo ad allenarsi e a giocare, al resto pensiamo noi: così li proteggiamo”.
Tante parole, progetti, visioni e strategie. Ma, di certo, Tiago Pinto non tralascia l’aspetto più importante dello sport: il raggiungimento del successo. Oltre ad aver agevolato la crescita dei profili d’avvenire, nonché aver migliorato gli asset legati al training degli atleti legati al club, il manager portoghese ha conquistato oltre 50 titoli nazionali ed internazionali, relativi a tutti gli sport in cui ha militato nella dirigenza. Nella specifica esperienza del Benfica Calcio, Tiago Pinto ha portato alla conquista della Superliga portoghese, nella stagione 2018/19, nonché di due Supercoppe nazionali in tre anni. La Roma aspetta Tiago Pinto, con fiducia verso il futuro.