Thuram: “Il gol al Milan quello che mi rende orgoglioso. Lautaro un campione”

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Thuram (Getty Images) - calcioinpillole.com

Interessante intervista di Marcus Thuram ai microfoni de Il Corriere dello Sport. L’attaccante ha parlato di Inter, Scudetto e dei suoi idoli. Le sue dichiarazioni. 

Marcus Thuram è l’uomo del momento in casa Inter. L’attaccante, arrivato a Milano in estate a parametro zero, sta vivendo un periodo brillante e pieno di successi con la maglia nerazzurra indosso. Intervistato da Il Corriere dello Sport, ha affrontato alcuni temi cruciali. Cammino all’Inter e Scudetto su tutti. Di seguito le sue dichiarazioni.

Thuram: “Scudetto? Non è lotta a due con la Juventus”

Inter: “È un bel momento, è una nuova esperienza, di scoperta di una nuova squadra, di un nuovo campionato e di una nuova città. Avevo già parlato con Piero (Ausilio, ndr) due anni fa prima di farmi male: mi aveva visto come attaccante centrale e questo mi aveva fatto pensare che l’Inter per me era la migliore scelta. Pressione per aver scelto l’Inter, che ha avuto tanti grandi attaccanti? Per il mio cognome ce l’ho da quando ero piccolo, non è cambiato niente. Sapevo che arrivavo in una grande squadra, con gli attaccanti più forti al mondo, è stata una motivazione in più”.

Scudetto e obiettivi: “Scudetto, Champions, o Europeo con la Francia? Se lo dico non si realizza ma io ho scelto. Se il campionato sarà una lotta a due tra Inter e Juve? No, non giochiamo contro la Juve ogni weekend (ride, ndr). È una lotta tra tutte le squadre che fanno bene e a fine campionato vedremo. Il gol contro il Milan, è stato un bel gol ed è quello che mi ha reso più orgoglioso. Mi è rimasto il boato, quando penso al gol non penso alla palla, al tiro ma solo al rumore che ho sentito quando ho fatto gol”.

Lautaro e i suoi idoli: “Lautaro Martinez è un campione, è uno dei migliori attaccanti al mondo. Ogni giocatore che gioca con lui può trovare l’intesa facilmente. Come idoli ho avuto Henry, Adriano, anche Ronaldo. Tanti idoli che avevano una cosa in particolare cioè saltare l’uomo e fare gol”, ha concluso l’attaccante dell’Inter.