Terremoto AIA, l’arbitro denuncia a Le Iene: “Gravi anomalie”
Arbitro Le Iene – Arriva la clamorosa denuncia di un fischietto di Serie A ancora in attività: “Gravi anomalie, campionato che rischia di essere falsato”.
Sono mesi di fuoco per la classe arbitrale italiana, sempre più criticata per via degli innumerevoli errori di campo. Tra indignazione e sospetti, ci ha pensato un arbitro di Serie A ancora in attività a fare chiarezza e a dire la sua durante un servizio del celebre programma di Italia Uno ‘Le Iene‘. Il fischietto, che ha deciso di rimanere anonimo per ovvi motivi, ha raccontato dal suo punto di vista ciò che sta accadendo all’interno del sistema arbitrale italiano (qui la risposta di Rocchi). Ecco le sue rivelazioni riprese da Sport Mediaset.
La denuncia dell’arbitro anonimo a Le Iene
Secondo il fischietto di Serie A certi errori commessi sono critici e non sempre sono corretti dagli arbitri presenti all’on field review. Inoltre viene criticata la scelta di alcune immagini che vengono mostrate al pubblico per giustificare alcune decisioni prese dal VAR.
“Sono un arbitro di Serie A attualmente in attività e voglio segnalare quelle che per me, e per altri arbitri, sono delle gravi anomalie del sistema arbitrale in Italia. Perché mi sono deciso a parlare? Per amore del gioco del calcio e perché credo ancora nei principi di lealtà sportiva, ma anche perché questa situazione è diventata insostenibile e sta condizionando le carriere di molti arbitri, attraverso un sistema di valutazione del loro operato che presenta molte anomalie”.
Dagli episodi dubbi alle differenze di valutazione tra arbitri
Alcuni episodi dubbi: “Se hai delle immagini chiare davanti agli occhi e hai la possibilità di rivedere l’episodio con tante telecamere a disposizione come fai a non accorgerti dell’errore commesso dall’arbitro in campo? Per esempio, è il caso del rigore negato al Bologna in Juventus-Bologna, o del fallo di mano di Pulisic prima del suo gol in Genoa-Milan, o del recente fallo di Bastoni su Duda in Inter-Verona, poco prima che l’azione proseguisse e si arrivasse al tanto contestato gol dell’Inter. In tutti questi casi, inspiegabilmente, non ha sbagliato solo l’arbitro in campo, ma anche il Var che, nonostante immagini chiare, ha deciso di perseverare nell’errore commesso”.
La lotta interna tra gli arbitri: “Questa situazione è diventata insostenibile e sta condizionando le carriere di molti di noi. Da come viene valutato un arbitro dipende il fatto che questo continui ad arbitrare o meno. Se le valutazioni dipendono da dinamiche, diciamo politiche, allora in questo modo c’è il rischio che si falsino i campionati. Molti di noi hanno la forte sensazione che non sempre i voti, le valutazioni e le eventuali retrocessioni o dismissioni a fine anno dipendano esclusivamente dalle nostre prestazioni durante le partite. Non sempre quello che viene deciso in campo e l’intervento del Var durante le partite segue un criterio omogeneo. A volte il Var interviene per correggere una decisione, a volte non interviene, anche quando gli episodi sono molto molto simili, quasi identici, tra loro. Per esempio: il rigore non assegnato al Milan in Milan-Roma, in cui il Var non interviene e il rigore dato all’Inter in Inter-Lazio, lì invece l’intervento del Var c’è stato”
La scelta delle immagini: “A volte la scelta delle immagini per giustificare una decisione presa non convince neanche noi addetti ai lavori. Poi si ha la sensazione che alcuni arbitri siano protetti e tutelati, sia nel voto che prendono a fine partita, sia nella spiegazione che dà la commissione arbitri nazionali, di alcuni episodi controversi. Perché succede una cosa del genere? Come mai alcuni vengono chiamati e alcuni no? Cambia qualcosa nei voti che prendono e nella loro classifica di fine anno? Non parliamo di complotto e non c’entrano le squadre, parliamo di questione arbitrale. Ci sono arbitri più protetti e meno chiamati al Var. Ci sono almeno cinque, tra arbitri e assistenti di Serie A e B, che stanno ricorrendo alle vie legali per denunciare l’Associazione Italiana Arbitri per quelle che riteniamo gravi irregolarità”.
Su Valeri: “Ha commesso a mio parere diversi gravi errori, ma basta citarne uno su tutti. Al quarantunesimo del primo tempo di Salernitana-Bologna c’è un intervento molto pericoloso del calciatore della Salernitana Dia che rifila un calcione con violenza al giocatore del Bologna Saelmaekers. Questo è un chiaro fallo da espulsione, su cui l’arbitro in campo ha deciso diversamente. Qui il Var avrebbe dovuto richiamare l’arbitro a rivedere l’episodio e l’arbitro avrebbe dovuto espellere Dia. In questo, come in altri casi della stessa partita, tutti falli gravi e pericolosi che meritavano l’espulsione, il Var avrebbe dovuto richiamare l’arbitro al monitor a bordo campo per fargli prendere la decisione corretta. Se è stato fermato? Assolutamente no“.