“Superiamo gli ostacoli”: una passione senza barriere, la Roma abbatte lo steccato dei pregiudizi
Lo stadio come arena e valvola di sfogo, prospettiva semplice per chi vede il calcio soltanto come un passatempo e non una passione. La realtà è che quando emergono vicende particolarmente scabrose, anche in riferimento alla criminalità organizzata, com’è successo a Milano di recente, viene data una stoccata a tutti coloro che invece allo stadio ci vanno con il cuore anziché con la forza. Una condizione che viene sempre sottovalutata, ma per molti quello stadio – che sia San Siro o qualunque altro impianto – è vita.
Da cui non si può essere cacciati a forza perchè significherebbe strappare un pezzo di sé dalla realtà circostante. Per molti, anche se non è immediatamente comprensibile, due colori, una bandiera e un pallone sono quotidianità che scorre contro le avversità della routine. Una squadra di calcio può essere anche l’illusione positiva che va tutto bene, il mondo non finisce, anche quando non è così. Un’ancora di salvezza in mezzo alla tempesta.
“Superiamo gli ostacoli”: vivere lo stadio in autonomia
Vale per tutti, forse un po’ di più per altri: comprese le persone con disabilità. Salire, anche solo metaforicamente, i gradoni di una tribuna e prendere posto fa sentire parte di qualcosa. A chi normalmente, per fretta, pregiudizi e indecenza, viene escluso da tutto. Sono più le barriere che le possibilità: non è semplice vittimismo, ma realtà dei fatti. Molti passi avanti rispetto al passato, ma l’altra faccia di questa incontrovertibile verità è che a un mese dal Disability Day siamo qui – come Paese prima e appassionati poi – a commentare e riflettere sulle cose che ancora non vanno. Sia per riflessione, ma anche e soprattutto per necessità.
Molti stadi, in Italia e non solo, presentano un concetto aleatorio o non sufficiente di accessibilità. Chi ha una patologia, spesso, resta a casa o per vergogna o semplicemente perchè, magari, l’iter organizzativo è troppo complicato. Sburocratizzare questo procedimento è possibile con volontà, lavoro e applicazione: lo ha fatto la Roma, con una campagna dedicata, dal nome “Superiamo gli ostacoli”. Ispirato da un celebre coro della curva Sud.
Una passione senza barriere
L’iniziativa consiste nella possibilità, in accordo con la Protezione Civile Arvalia, di mettere a disposizione dei pulmini di accompagnamento allo stadio dedicati alle persone con disabilità: è possibile richiederli attraverso una procedura specifica sul sito della società. Andare allo stadio in autonomia è possibile, davvero, per tutti. Questo, nel 2022, non dovrebbe stupire.
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Eppure rappresenta una boccata d’aria per molti, perché la propria voce – nel calcio e nella vita – dovrebbe contare sempre e a prescindere dalle condizioni di partenza. Sostenere è la base delle società civili, si comincia – spesso – dagli stadi. Ecco perché quello della Roma non deve essere un caso isolato, ma diventare consuetudine anche altrove. La passione non si ferma, anche e soprattutto attraverso piccoli, grandi, gesti che aiutano – appunto – a superare gli ostacoli.