Supercoppa italiana, la maledizione delle prime otto edizioni: vittoria sempre in un senso
Storia di una competizione ricca di fascino, oggi in veste totalmente nuova. La Supercoppa italiana e la maledizione della vittoria.
In attesa della finale di Supercoppa italiana tra Napoli e Inter nella nuova formula a quattro squadre, comprendente la vincitrice dell’ultimo campionato, quella dell’ultima Coppa Italia e le seconde delle rispettive competizioni, in terra araba, l’opinione pubblica si interroga sull’effettiva necessità della nuova formula e soprattutto della condizione che vede il trofeo italiano per l’ennesima volta assegnato all’estero. Tra mugugni e riflessioni in senso concorde, l’ultimo atto della manifestazione attira a se non poche attenzioni.
Tutto ha inizio nel 1988, quando si decide di dare vita a una vera e propria finalissima che possa decretare la migliore squadra in assoluto del campionato italiano. Da una parte la vincitrice dell’ultimo scudetto, dall’altra quella dell’ultima Coppa Italia. A siglare l’esordio del trofeo in questione, proprio in quell’anno sono Milan e Sampdoria. Lo indimenticabile team rossonero, con i temibili olandesi e la cura Sacchi a suon di organizzazione di gioco e spettacolarità, contro i ragazzi terribili di Boskov, tra pragmatismo e vitalità. Vinceranno i rossoneri, 3-1, inaugurando una tradizione che durerà per ben otto edizioni.
Supercoppa italiana, la maledizione delle prime otto edizioni: stesso copione fino al successo viola
Dal 1988, comprendendo, quindi, la stessa finalissima d’esordio, ci vorranno ben otto edizioni per veder trionfare la squadra vincitrice dell’ultima Coppa Italia. Dopo i rossoneri, infatti, a vincere saranno, in ordine, Inter, Napoli, Sampdoria, altre tre consecutive il Milan e infine la Juventus, tutte, rigorosamente scudettate. La scia di vittorie da parte dei campioni d’Italia in carica si interromperà soltanto nel 1996, quando la Fiorentina, allenata da Claudio Ranieri, sconfiggerà, a Milano per 2-1 il Milan di Oscar Tabarez e George Weah.
Da quel momento in poi, quella che sembrava essere diventata una accomodante certezza per le vincitrici del precedente campionato, ha iniziato a distribuire maggior equilibrio, portando alla vittoria di squadre che fino a pochi anni prima figuravano quasi come semplici outsider. Oggi, quella sorta di equilibrio di fondo è ormai sbiadita immagine del passato con la Supercoppa sempre più spesso assegnata alla squadra in un certo senso sfavorita. Occhi puntati, questa sera, sulla finalissima tra Napoli e Inter, che nonostante la nuova versione a quattro, riuscirà ad assicurare quella stessa logica iniziale e più che mai affascinante.