Aurelio De Laurentiis ha sollevato un polverone, nei giorni scorsi, chiedendo il rinvio della Supercoppa italiana del prossimo 20 gennaio contro la Juventus. Una notizia che ha ricevuto consensi nell’ambiente partenopeo e molta disapprovazione da quello bianconero, che ha intravisto nel gesto del presidente azzurro un modo per evitare lo scontro diretto in un momento difficile per la propria squadra. È vero che la squadra di Gennaro Gattuso non stia rendendo al massimo in campionato, ma non dimentichiamoci che la Juventus giocherà il turno infrasettimanale di Coppa Italia contro il Genoa, il big match con l’Inter e la finale di Supercoppa in un brevissimo lasso di tempo. Inutile dire che entrambe le formazioni saranno allo stesso livello, né favorita né sfavorita l’una rispetto all’altra.
La motivazione, però, è extracalcistica: durante una riunione in Lega risalente a poco più di una settimana fa, De Laurentiis ha sottolineato i numerosi casi di positività al Coronavirus emersi nella zona di Reggio Emilia, dove il Mapei Stadium sarà teatro della sfida. L’aumento dei contagi ha indotto il patron campano a valutare la possibilità del rinvio, onde evitare di perdere altri calciatori per motivi di salute nel corso della seconda parte di campionato. Situazione preoccupante o no, la Supercoppa si giocherà poiché la mozione di DeLa è stato respinta.
Sullo sfondo, anche una piccola tesi basata sulla perdita di influssi economici dal match: a causa degli stadi chiusi, non ci saranno introiti derivanti da tutte quelle attività che riguardano la presenza dei tifosi sugli spalti. Alla fine, una partita cambia davvero poco: per tutto il 2020 le società di calcio hanno dovuto convivere con questo deficit. E poi, rimandare la partita verso la fine di maggio non avrebbe dato alcuna certezza né sulla pandemia né sull’alleggerimento del calendario per via di finali internazionali ed Europei.