Summit alla Pinetina: Marotta e Inzaghi danno vita all’Inter che verrà | Chi resta e chi parte

Summit alla Pinetina: Marotta e Inzaghi danno vita all’Inter che verrà | Chi resta e chi parte

Beppe Marotta e Simone Inzaghi, presidente e allenatore dell'Inter - lapresse - calcioinpillole.com

Il management dell’Inter si riunisce alla Pinetina: un summit non solo per stare vicino alla squadra. Nasce l’Inter che verrà: chi resta e chi va.

Due sconfitte in una settimana: una senza attenuanti a Firenze, l’altra tra mille rimpianti allo Stadium contro la Juventus nel Derby d’Italia. Fortuna che l’Inter si è qualificata per gli ottavi di finale di Champions League, altrimenti altri grattacapi ci sarebbero stati nel gruppo squadra di Simone Inzaghi.

Il management dell’Inter, impalmato da Oaktree di far quadrare i conti senza però perdere di vista i trofei da alzare, si è ritrovato alla Pinetina per tastare con mano il sentiment del gruppo nerazzurro, per mostrare vicinanza a Simone Inzaghi ma anche per capire cosa attanaglia una squadra che fino a poco tempo fa sembrava la più forte di tutte per distacco e ora vive un momento prolungato di impasse. Non solo.

Era già nell’aria da tempo, da quando la nuova proprietà aveva chiesto a Marotta di abbassare l’età media della squadra più “anziana” della Serie A, l’unica che arriva a sfiorare i 30 anni. Ecco quindi che l’incontro del management nerazzurro con i giocatori sfocia in un summit.

Sì perché contro la Juve, Simone Inzaghi ha schierato l’undici più vecchio mai sceso in campo nell’era dei tre punti, una mossa che va in una strada completamente diversa, se non all’opposto, della linea guida dettata da Oaktree. C’è chi saluterà al 100% e chi è ancora in bilico.

In bilico

Una base su cui poggiarsi per ripartire l’Inter ce l’ha. A partire dal numero uno: Yann Sommer, 37 anni il prossimo dicembre, ha un contratto che scade nel 2026 e per la prossima stagione nessuno gli toglierà il posto. Non certo Josep Martinez, preso dal Genoa per 15 milioni bonus compresi, ma poco utilizzato.

Un destino da valutare come quello di Bisseck, che potrebbe essere usato per fare cassa, ipotizza Gazzetta dello Sport. Acerbi e Mkhitaryan alzano e di molto media, Zielinski non tanto ma sarà da valutare. Forti dubbi anche su Taremi, perché là davanti Lautaro Martinez e Thuram non sono in discussione, anche se l’ex attaccante del M’Gladbach ha una clausola rescissoria (85 milioni) relativamente bassa. Arnautovic e Correa, invece, non sono in bilico: a fine stagione, in concomitanza con la scadenza del contratto, sarà addio certo.

Francesco Acerbi
Francesco Acerbi, difensore dell’Inter – ansa – calcioinpillole.com

Chi resta in nerazzurro

Sommer in porta, si diceva. Su Bastoni e Dimarco non si discute nemmeno, al netto di offerte irrinunciabili. De Vrij si è guadagnato il rinnovo, se non fosse che ha tirato avanti la carretta da inizio campionato, complice l’infortunio di Acerbi.

A centrocampo l’unico che non si muoverà è Barella. Fino a qualche tempo fa si poteva dire lo stesso di Calha, ma la versione del turco nelle ultime uscite sta facendo comunque riflettere. Carlos Augusto e Dumfries sì, così come Pavard e Darmian. Per Asllani se ne parlerà. La prima scrematura potrebbe essere questa.