Suarez e quell’addio al Barcellona: “Io e Messi piangevamo ogni giorno”

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Argentina's Lionel Messi (L) greets Uruguay's Luis Suarez before the start of the South American qualification football match for the FIFA World Cup Qatar 2022, at the Monumental stadium in Buenos Aires, on October 10, 2021. (Photo by Juan Mabromata / AFP) (Photo by JUAN MABROMATA/AFP via Getty Images)

Luis Suarez non ha smesso di pensare al suo addio al Barcellona. Gli anni in blaugrana sono stati vissuti e condivisi con il compagno d’avventura, da definire come un fratello, Lionel Messi che probabilmente con il Pistolero ha stretto un’affinità fuori dal normale. Nessuno ha rubato il cuore in campo e fuori alla Pulce che propose proprio lui alla società blaugrana il nome di Suarez ai tempi.

Il Pistolero è tornato a parlare degli anni vissuti in Spagna al Barcellona e ha sottolineato ancora una volta, come se ce ne fosse bisogno, la vicinanza fra lui e Messi. Suarez parlando del suo addio al Barca ha voluto anche evidenziare tutta la sua delusione per il trattamento riservato a lui dalla società, rea secondo il giocatore di non aver avuto uno stile giusto. Tra gli episodi che il Pistolero ha ricordato c’è stato in particolare quello del divieto da parte della società di non potersi allenare insieme proprio a Messi.

(Photo by Aurelien Meunier/Getty Images)

Suarez, le parole sul suo addio al Barcellona

Intercettato ai microfoni dell’emittente Star+, l’attaccante uruguaiano ha concesso un’intervista in cui ha parlato dei suoi anni al Barcellona, del rapporto fraterno con l’amico Messi, rimarcando tutta la sua rabbia mista a delusione per il trattamento riservato a lui dalla società blaugrana. Queste le parole del Pistolero: “In quel periodo vidi Messi piangere come mai prima di allora, lo devastava vedere in quali condizioni versava il club nel quale era cresciuto. Ancora oggi mi chiedo perché le cose siano andate così, ma almeno ho avuto l’opportunità di andarmene all’Atletico ed essere felice“.

Questa invece tutta la sua costernazione per il trattamento ricevuto: “Mi presentavo agli allenamenti sorridente e disposto a lavorare, ma il Barcellona mi costringeva ad allenarmi da solo e separato da Leo. Tornavo a casa piangendo tutti i giorni, mi faceva male vivere quella situazione, come se fosse tutta colpa mia e di Messi“.