Serie A

Spezia-Venezia, Thiago Motta: “Sappiamo che possiamo vincere”

Spezia-Venezia inaugurerà la 31ª giornata di Serie A. Al Picco andrà in scena l’importantissimo scontro salvezza in programma sabato alle 15:00. I liguri, avanti in classifica rispetto ai veneti, arrivano all’appuntamento con la possibilità di poter puntare su due risultati su tre. In conferenza stampa ha parlato l’allenatore degli spezzini Thiago Motta. Ecco le sue dichiarazioni.

(Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

Spezia-Venezia, la conferenza stampa di Thiago Motta

“Io sono abituato a ragionare una partita alla volta, dunque per me la prossima gara è sempre la più importante. Affrontiamo il Venezia, abbiamo preparato la sfida con grande concentrazione al meglio delle nostre possibilità. Avevo dei giocatori in nazionale che sono tornati, abbiamo ancora un allenamento per prepararci al meglio”.

“Il Venezia ha già dimostrato di essere una squadra che attraverso il gioco può ottenere dei risultati anche importanti. Sono una buona squadra. Li rispettiamo ma abbiamo anche la convinzione che dando il nostro massimo possiamo vincere”.

“Giochiamo in casa, il nostro pubblico in queste occasioni diventa un fattore per noi, è come se loro giocassero con noi. Proprio per questo dovremo essere bravi a livello emozionale, dovremo gestire bene la testa”. 

“Per quanto riguarda i singoli sono contento della convocazione di Reca in nazionale, è sempre bello poter indossare la maglia del proprio paese. Gyasi è un giocatore che mi piace molto, mi piace tanto come si allena e la voglia che ci mette. Può coprire tanti ruoli diversi ed io l’ho utilizzato un pò ovunque perché può fare tutto e farlo bene. Vediamo sabato dove deciderò di farlo giocare”.

“Per quanto riguarda l’eliminazione della Nazionale naturalmente sono dispiaciuto. A mio avviso bisogna analizzare bene ciò che è accaduto, per capire come costruire una squadra forte per il futuro. Si deve guardare avanti, i Mondiali sono andati, ma adesso c’è da pensare alle prossime qualificazioni e la programmazione deve essere necessariamente rivolta a quelle, per provare a ricostruire”.

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Published by
Raffaello Lapadula