Spalletti si presenta da nuovo CT: “Un onore essere qui”
Spalletti si presenta in conferenza stampa come nuovo CT dell’Italia. Insieme a lui il presidente FIGC Gravina e Buffon, seduto in prima fila e protagonista della conferenza alle 13.45.
Oggi è il primo giorno da CT per Luciano Spalletti. Dopo le prime convocazioni di ieri per i primi impegni ufficiali, il tecnico si presenta in conferenza stampa a Coverciano. Insieme a lui il presidente della FIGC Gabriele Gravina, che lo ha introdotto: “Oggi inizia un nuovo capitolo. Sul piano tecnico non devo dire nulla su Spalletti perché lo conosciamo tutti. Quello che mi ha colpito è il lato umano, Luciano è una persona che si dedica completamente a ciò che ama”.
Poi prende la parola il CT: “Ringrazio Gravina per avermi affidato questo incarico. Essere qui come CT dell’Italia è un’emozione indescrivibile. Questo sogno parte da lontano, quando mia mamma mi cucì la bandiera per festeggiare Italia-Germania 4-3 del 1970″.
Spalletti CT, la conferenza: “Napoli nel cuore, voglio spirito di appartenenza”
La vicenda che ha portato Spalletti a diventare CT è stata un po’ complicata: “Napoli è stata un’esperienza bellissima e qualcosa di travolgente. Per quanto riguarda la clausola però sono convinto di aver preso la decisione giusta e a questo stanno lavorando gli avvocati per trovare la soluzione migliore per tutti”.
Sulla scelta della Nazionale: “Io cerco la felicità, ma non riesco a essere felice se chi mi sta attorno non lo è. Io voglio vedere gente felice di vestire questa maglia. Voglio spirito di appartenenza. La maglia della Nazionale ce l’abbiamo sempre addosso, sotto quella del club. Abbiamo tanti esempi come Mazzola, Rivera, Baggio, Lippi. Anche chi non c’è più come Gianluca Vialli. E poi c’è Buffon. I bambini identificano l’Italia con Buffon“.
Una delle cose più difficili sarà il rapporto con i club: “I club devono sapere che il bene della Nazionale è il bene del calcio italiano. Non dobbiamo mai essere in contrasto, ho già chiamato qualche allenatore. Dobbiamo dare continuità alla storia, a gente come Bearzot, Lippi, Pozzo”.
Sui leader e sulla questione tecnica: “Non ne basta uno. Abbiamo bisogno della responsabilità, a volte ti schiaccia ma per essere forte serve averla. Giocheremo con la difesa a quattro, per me non c’è differenza con chi gioca a tre. Poi abbiamo tanti registi in squadra. C’è il regista della Juventus e anche Cristante sta facendo bene. Partiremo con il 4-3-3 ma possiamo passare anche al 4-2-3-1. E anche di attaccanti ce ne sono molti, mi fido molto di loro”.