Spal, De Rossi: “Non ho paura. Come mi vedo? Mai in giacca e in cravatta”

Spal, De Rossi: “Non ho paura. Come mi vedo? Mai in giacca e in cravatta”

(Photo by Claudio Villa/Getty Images)

C’è tantissimo entusiasmo per vedere Daniele De Rossi come nuovo allenatore della Spal. L’ex capitano della Roma non ci ha pensato su per più di un minuto, quando è arrivata la chiamata ha risposto presente. Ha voglia di allenare e glielo si legge in faccia, oltre che a sentirlo dire da lui stesso. Le sue parole in conferenza.

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(Photo by Claudio Villa/Getty Images)

Spal, De Rossi si presenta: ecco le sue parole

Sulla scelta della Spal: “Ho incontrato un’umanità incredibile a Ferrara. Ho 30 anni di carriera ma comunque ho avuto un po’ di paura: entrare in uno spogliatoio nuovo fa sempre un certo effetto. Tacopina mi parlava di lavorare come allenatore con lui quando giocavo, spero di ripagare questa fiducia. E’ come quando passi dalle elementari alle medie, cambi edificio, amici e speri che ti stiano simpatici. Mio padre fa questo lavoro da tutta la vita. So che fare l’allenatore è complicato, in corsa ancora di più, ma con le persone giuste non mi mette paura nulla“.

Sulla Serie B: “Negli ultimi tempi ho guardato molta Serie B, notavo stadi con tifosi poco caldi mentre questi della SPAL erano indemoniati. Giocare per qualcuno che non dorme la notte per il risultato mi carica. La categoria non mi interessava molto, mi serviva gente seria alle spalle. Un centro sportivo così ti fa venire voglia di rimanere anche 6-7 ore al campo, nemmeno in Serie A alcuni sono così. Intensità, serietà e coraggio sono le basi, non chiudo l’occhio due volte in allenamento. Non devo trovare un altro De Rossi o scimmiottare un altro giocatore, devo trovare qualcosa di originale e fruttuoso. Non mi piace chi ha bisogno di determinati giocatori: l’allenatore bravo deve far viaggiare bene i propri cavalli al massimo schierandoli al meglio“.

Su come sarà il suo look: “Giacca e cravatta mai. Prometto di non fare promesse, serve testa, cuore e corpo in questa squadra. I tifosi così innamorati ci danno una motivazione in più”.

Su Esposito: “Ho malattia professionale” per i mediani così, lo avrei voluto come primo giocatore in qualunque club fossi andato, ma tutti partono alla pari e molti che non conoscevo mi hanno sorpreso. Ho ricevuto tantissimi messaggi dopo la notizia. Ho avuto alcune proposte ma dopo tanti ringraziamenti ho preferito dire no”.